La Fimei, holding di famiglia che detiene circa il 51% del gruppo farmaceutico è stata ceduta al consorzio di fondi privati, che lancerà un’Opa totalitaria a 28 euro ad azione, un prezzo ritenuto troppo basso dagli analisti
Dopo circa un anno di trattative, Cvc ha rilevato la maggioranza di Recordati.
L’annuncio dell’attesa operazione è arrivato venerdì sera quando è stato comunicato che l’accordo è stato chiuso a 3 miliardi di euro con un’Opa totalitaria a 28 euro per ciascuna azione dell’azienda farmaceutica quotata sull’Ftse Mib.
Un prezzo, rispetto ai 34 euro con cui si erano chiusi gli scambi, che non è stato accolto bene da mercato e analisti alla riapertura di Piazza Affari.
Oggi, infatti, il titolo è crollato per allinearsi al prezzo dell’Opa e al momento della scrittura viene scambiato a 29,21 euro perdendo il 14,24%.
L’operazione
Al centro della transazione annunciata venerdì sera, la holding della famiglia Recordati, Fimei, che detiene il 51,8% del gruppo. Questa è infatti stata ceduta al fondo di private equity per 3 miliardi: 2,3 miliardi saranno corrisposti al closing dell’operazione, mentre i restanti 750 milioni saranno pagati attraverso strumenti finanziari di debito subordinati di lungo termine.
Una volta che saranno ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, sarà lanciata un’Opa totalitaria rivolta agli azionisti di minoranza che non sarà comunque finalizzata al delisting.
Il prezzo d’acquisto per ciascuna azione è stato fissato a 28 euro e la Recordati – che continuerà a essere guidata da Andrea Recordati – proseguirà, dunque, a essere quotata in Borsa.
Il prezzo dell’Opa non piace agli analisti
Come detto, il mercato non ha apprezzato l’offerta economica presentata da Cvc, tant’è che in apertura delle negoziazioni, il titolo del gruppo farmaceutico è crollato intorno ai 29 euro allineandosi al prezzo di cessione.
Secondo gli analisti, il prezzo dell’Opa non è congruo rispetto al valore del gruppo della famiglia Recordati e c’è chi, come Fidentis, ha annunciato verifiche sulla legittimità dell’operazione.
Anche Banca Imi nutre perplessità ritenendo il prezzo
“al di sotto della nostra attuale valutazione fondamentale di 34 euro per azione e, a nostro avviso, non include un premio di controllo”.
L’obiettivo di Cvc
Ma se l’Opa non è finalizzata all’immediato delisting, qual è l’obiettivo dell’operazione? Secondo i più attenti osservatori dei mercati, Cvc vorrebbe spingere il gruppo Recordati verso una maggiore crescita soprattutto a livello internazionale.
Nel settore farmaceutico, tra l’atro, il fondo di private equity inglese ha acquisito una certa esperienza grazie ad alcune operazioni portate a termine sia in Italia – dove Cvc è guidato dal partner Giampiero Mazza – che all’estero.
Nel nostro Paese, infatti, ha acquistato Italia Doc Generici, mentre negli Usa di recente ha perfezionato l’acquisizione del gruppo Alvogen, tra i leader nei prodotti da banco.
Esplicitamente di crescita ha parlato anche Andrea Recordati, Ceo del gruppo farmaceutico, che ha così commentato l’operazione:
“Sono lieto di aver incontrato un gruppo di investitori di alto profilo, per continuare a sviluppare la società negli anni a venire (…) Nel processo di selezione del partner migliore per far ulteriormente crescere Recordati, è stato importante trovare una parte che permettesse a la società di rimanere indipendente, con continuità per il management e gli altri dipendenti, e di accelerare la sua strategia di crescita attraverso acquisizioni. Pertanto, ho scelto di reinvestire personalmente in questa operazione, a fianco degli Investitori.”
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