Pressing sul Recovery Fund in UE: l’Ecofin ha approvato il testo di governance con l’obiettivo di attivare in fretta lo strumento. Ma c’è tensione sui tempi e i contenuti.
Il Recovery Fund compie un altro passo in avanti: l’Ecofin (ministri dell’Economia degli Stati UE) ha approvato il testo sulla governance presentato dal compromesso tedesco.
La maggioranza qualificata dei membri ha dato il suo via libera, non senza malumori interni visto che alcuni Paesi come Olanda, Lussemburgo e Irlanda, avevano chiesto modifiche al testo.
Non c’è tempo, però, per riaprire il dibattito interno sul programma di fondi faticosamente definito a Bruxelles. Alla fine ha vinto la linea degli Stati che premono per un’attivazione dei fondi il prima possibile.
La crisi economica è in atto e i miliardi del Recovery Fund sono necessari, soprattutto a nazioni sotto pressione come l’Italia.
Recovery Fund: intesa sulla governace. Italia soddisfatta
Il ministro dell’Economia tedesco Olaf Sholz ha annunciato che l’Ecofin ha dato il suo via libera al compromesso sulla governance del Recovery Fund.
Il testo, quindi, è stato approvato nonostante non ci sia piena unanimità sulle procedure definite per rendere operativo lo strumento Next Generation EU.
Resta, infatti, la tensione e il disaccordo a causa di Paesi, come l’Olanda, che chiedevano di riprendere alcuni dettagli del testo e rivederli. Prima dell’approvazione, per esempio, il ministro olandese dell’economia, Wopke Hoekstra aveva annunciato:
“Chiediamo un esplicito riferimento alle raccomandazioni specifiche del 2019, perché quelle del 2020 da sole sono insufficienti. Poi vogliamo un legame più forte tra raccomandazioni e Patto di stabilità”
Meccanismi più severi, quindi, nelle intenzioni olandesi. L’idea di dover ancora rimandare la questione del testo sulla governance, però, non è piaciuta agli altri Paesi UE.
Lo stesso ministro tedesco aveva ricordato prima della riunione quanto fosse “cruciale che i fondi del Recovery si possano utilizzare mentre la crisi è ancora in corso”.
La questione delle tempistiche è fondamentale per l’Italia. Per questo, l’esito dell’Ecofin di oggi, martedì 6 ottobre, è stato accolto con entusiasmo da Gualtieri, che ha così commentato:
“Accordo all’Ecofin sul regolamento del Recovery Resilience Facility. Tempi certi e assenza di potere di veto per le procedure di pagamento, il 10% di anticipo sarà sul totale delle quote spettanti”
All’indomani dell’approvazione della Nadef in CdM, infatti, il nostro Paese ha bisogno più che mai di certezze sul fronte risorse UE.
La ripresa UE sotto pressione
A sottolineare la centralità del Recovery Fund è stato anche il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, intervenuto nel contesto Ecofin.
Lo scenario si sta facendo troppo incerto e in balia di un aumento dei contagi poco rassicurante nel continente. La ripresa, quindi, è ancora traballante e, nonostante il balzo del PIL tra maggio e luglio, lo slancio si è perso ad agosto e settembre.
I fondi europei, quindi, sono cruciali e “la tempistica è fondamentale, dobbiamo trovare un terreno comune molto in fretta”.
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