Secondo gli ultimi dati dell’Inps l’assegno medio del Reddito di cittadinanza è cresciuto dell’11% dal 2019 al 2022 ed entro il 2024, con la riduzione della platea dei percettori, può crescere ancora.
L’assegno medio del Reddito di cittadinanza è più corposo. Insomma, tra i beneficiari del sussidio statale ideato dal Movimento 5 Stelle, si prendono più soldi dallo Stato. Lo dicono gli ultimi dati dell’Inps, riferiti al 2022. Paragonandoli a quelli degli anni precedenti si nota che dal 2019 al 2022, l’importo medio del Reddito è salito di quasi 60 euro: da 492 euro nel 2019 a 551,11 euro nel 2022.
Quest’anno, poi, con la forte riduzione della platea dovuta al taglio varato dal governo Meloni, ci potrebbero essere delle novità in tal senso. Insomma, quando da agosto perderanno il Reddito circa 404mila nuclei familiari (quelli i cui percettori sono ritenuti “occupabili”), i beneficiari rimanenti potrebbero ricevere in media più soldi. E lo stesso potrebbe accadere anche nel 2024, con l’introduzione di un nuovo strumento per la lotta alla povertà.
Reddito di cittadinanza, i dati del 2022
Nel 2022 il Reddito di cittadinanza è costato circa 8 miliardi di euro, poco meno dell’esborso pubblico dell’anno precedente (attorno ai 9 miliardi). Il sussidio è stato dato per almeno una mensilità a 1.685.161 famiglie, con 3.662.803 persone coinvolte e 551,11 euro medi di assegno a testa.
L’anno precedente, a causa delle ricadute economiche della pandemia e degli ultimi lockdown, i beneficiari erano stati di più: 1.771.907 famiglie e 3.956.979 persone coinvolte.
Sia nel 2021 che nel 2022, poi, il maggior numero di famiglie coinvolte si trova al Sud e nelle Isole. Lo scorso anno lì sono state coinvolte con almeno una mensilità del Reddito 1.040.957 famiglie (il 61% del totale di quelle con il sussidio), per 2.399.875 persone coinvolte (il 65,5% del totale). Tra questa platea l’assegno medio è più alto del dato nazionale, arrivando a 583,27 euro pro capite.
Nel 2023 sale l’assegno del Reddito di cittadinanza?
Cosa succederà quest’anno? La platea di famiglie che otterranno il Reddito dovrebbe scendere a poco più di 1,2 milioni. Si tratta delle famiglie che all’interno hanno persone disabili, minorenni o con meno di sessant’anni, ma anche le donne in gravidanza.
Con la riduzione della platea saranno coinvolte meno persone teoricamente “occupabili”, che oggi possono anche lavorare e integrare il loro reddito con il sussidio. Se aumenta la fetta di chi non può lavorare potrebbe aumentare l’assegno medio.
Cosa succederà nel 2024
Dal 1° gennaio 2024, poi, dovrebbe entrare in vigore il nuovo strumento contro la povertà, che sostituirà il Reddito di cittadinanza. Il governo Meloni lo elaborerà nel corso di quest’anno, ma l’intento della presidente del Consiglio e della ministra del Lavoro Marina Calderone sarebbe potenzialmente fare qualcosa in più per chi non può lavorare o è in difficoltà economica.
Insomma, se ci saranno i fondi pubblici per finanziare quest’operazione, potrebbe tornare ad aumentare la platea oppure salire l’assegno massimo erogato. Se così fosse l’importo medio salirebbe ancora.
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