L’Inps ha pubblicato alcuni importanti chiarimenti sulla compatibilità tra ReI e Reddito di cittadinanza; ecco tutto quello che bisogna sapere.
In vista dell’avvio del Reddito di cittadinanza - in programma il 6 marzo 2019 - l’Inps ha pubblicato, sulla propria pagina Facebook dedicata alle famiglie, alcuni chiarimenti sul passaggio dal ReI (Reddito di Inclusione) al RdC.
Per chi non lo sapesse il Reddito di inclusione è un sostegno economico per le famiglie in difficoltà simile al nuovo RdC ma con alcune differenze per quanto riguarda importi e requisiti. Introdotto dal 1° gennaio 2018 su proposta del Governo di Centrosinistra, il Reddito di inclusione cesserà di esistere con l’introduzione del Reddito di cittadinanza: tuttavia, coloro che nel frattempo lo percepiscono possono decidere se passare al RdC oppure se attendere la scadenza naturale del ReI (il contributo è erogato per un massimo di 18 mesi).
Come ribadito dall’Inps stessa, quindi, non è obbligatoria - né tantomeno automatica - la trasformazione da Reddito di inclusione a Reddito di cittadinanza; spetta al beneficiario decidere la soluzione a lui più congeniale.
Ancora oggi d’altronde è possibile fare la richiesta per il ReI, ma ancora per pochi giorni: a tal proposito vediamo quali sono le informazioni importanti da sapere in merito al passaggio da Reddito di inclusione e Reddito di cittadinanza, nonché tutte le scadenze da tenere bene in mente.
Richiesta ReI fino al 28 febbraio 2019
Le famiglie che soddisfano i requisiti per il riconoscimento del ReI (come ad esempio un ISEE non superiore ai 6.000€) possono fare richiesta del beneficio entro il 28 febbraio 2019. Ancora pochi giorni di tempo quindi, dopodiché l’unico contributo per il sostegno del reddito che si potrà richiedere sarà il RdC.
A tal proposito ricordiamo che la richiesta del Reddito di inclusione va presentata agli uffici predisposti dal Comune di residenza utilizzando il modello realizzato dall’Inps che potete scaricare di seguito. Dopo aver presentato la richiesta per il Reddito di inclusione bisognerà attendere che il Comune invii il tutto all’Inps (ha tempo 15 giorni per farlo) così che quest’ultimo, entro il termine di 5 giorni, possa valutare se il richiedente soddisfa o meno i requisiti previsti.
Differentemente, ricordiamo, la domanda per il RdC dovrà essere presentata in maniera differente: nel dettaglio si potrà scegliere la modalità online dal sito ufficiale realizzato dal Ministero del Lavoro, oppure bisognerà recarsi personalmente presso un centro di assistenza fiscale o un ufficio postale.
Reddito di cittadinanza: cosa deve fare chi prende il ReI?
Come anticipato, chi percepisce il ReI non passerà automaticamente al Reddito di cittadinanza. Quindi, chi vuole che il Reddito di inclusione si “trasformi” in Reddito (o Pensione) di cittadinanza deve fare domanda secondo le modalità spiegate in precedenza.
Ovviamente bisogna soddisfare i requisiti per il RdC per beneficiare del nuovo contributo. Tuttavia, visto che le condizioni previste per il Reddito di cittadinanza sono molto meno restrittive rispetto a quelle del ReI (l’ISEE, ad esempio, deve essere inferiore a 9.360€) è molto probabile che sia così. In ogni caso è importante sottolineare che il ReI per chi richiede il Reddito di cittadinanza decade solo in caso di accoglimento della domanda per quest’ultimo.
Parimenti, colui al quale è stato riconosciuto il diritto al Reddito di Inclusione può decidere liberamente di aspettare la decadenza naturale di questo beneficio prima di fare domanda per il RdC. Questo, quindi, continuerà a percepire il ReI per le ultime mensilità previste (senza poter ovviamente chiedere il rinnovo dello stesso) e una volta scaduto potrà decidere se presentare o meno la richiesta per la nuova misura per il contrasto alla povertà.
Per maggiori informazioni su questi due importanti benefici, nonché su requisiti e regole da rispettare per beneficiarne, vi consigliamo di consultare direttamente le nostre guide dedicate a Reddito di Inclusione e Reddito di Cittadinanza.
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