Le Faq del ministero del Lavoro che chiariscono che cosa succederà all’importo del reddito di cittadinanza erogato a dicembre in vista dell’addio alla misura.
Come si sa a partire da gennaio 2024 il reddito di cittadinanza cesserà di esistere e sarà sostituito da una nuova misura denominata assegno di inclusione. Questo significa che i vecchi percettori del reddito riceveranno a dicembre l’ultimo importo. In passato tale importo andava speso integralmente nel mese altrimenti si rischiava una decurtazione. Questa regola vale anche per l’importo di dicembre? A chiarirlo è stato il ministero del Lavoro.
Reddito di cittadinanza dicembre 2023: niente decurtazione
Fino a novembre chi non spendeva l’importo del reddito nel mese stesso di erogazione andava incontro ad una decurtazione mensile o semestrale. In caso di decurtazione mensile, questa era del 20% dell’importo erogato e non utilizzato nello stesso mese di accredito, salvo che l’importo residuo fosse inferiore a 8 euro.
Nel caso della decurtazione semestrale, questa era calcolata sull’eccedenza accumulata in sei mesi rispetto a una mensilità del reddito di cittadinanza. Siccome da gennaio il Rdc non esisterà più, tale regola non varrà per l’importo erogato nel mese di dicembre. A confermarlo la Faq pubblicata dal ministero del Lavoro: a partire da dicembre niente penalità per l’importo non speso.
Quindi tale importo potrà essere portato anche nel 2024 ed è spendibile fino alla scadenza della carta, come indicata su di essa. Addio decurtazioni.
Occhio però perché a prescindere dalla scadenza indicata sulla carta, tra 6 mesi questa sarà disattivata lo stesso. Dopo un semestre dall’ultima erogazione, la carta verrà disattivata, anche se ci sono somme residue. Quindi a luglio 2024 è probabile che la carta verrà disattivata comprese le somme presenti. Meglio spendere il tutto entro 6 mesi da dicembre.
L’importo del reddito di cittadinanza può essere speso per effettuare acquisti legati a necessità primarie come alimenti e prodotti sanitari ma è possibile anche pagare bollette per luce e gas. La carta permette anche prelievi fino a 100 euro per persona. Non può essere utilizzata per acquisti online o tutti i prodotti non di genere primario.
Da gennaio arriva l’assegno di inclusione
A partire dal giorno 18 dicembre sono partite le domande per il nuovo assegno di inclusione che sostituisce il reddito di cittadinanza. Le domande possono essere presentate in autonomia dal sito dell’Inps o nei patronati. Per i Caf bisognerà attendere il giorno 8 gennaio. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- disabilità;
- minorenne;
- persona con almeno 60 anni di età;
- persona in condizione di svantaggio (grave disagio bio-psico-sociale) e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di un Isee in corso di validità di valore non superiore a 9.360 euro. Il patrimonio immobiliare avere ai fini Imi un valore non superiore a 30.000 euro. L’importo detraibile per la casa sarà di 150.000 euro.
Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo.
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