Reddito di cittadinanza: per i nuclei familiari in cui ci sono dei disabili si applicano delle regole differenti. Tuttavia, per gli invalidi non c’è la possibilità di richiedere la pensione di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto a 255.000 nuclei familiari in cui almeno un componente è disabile: ad annunciarlo è stato il Ministro del Lavoro - Luigi Di Maio - nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto legge che introduce il RdC e riforma le pensioni.
Tuttavia il decreto ha rischiato di non essere approvato proprio per il “nodo disabili”: il Ministro per la famiglia e le disabilità, il leghista Lorenzo Fontana, infatti, nei giorni scorsi si è lamentato per il fatto che il decreto non prevede misure in favore dei disabili, con Salvini che si è unito all’attacco minacciando di non votare in favore del decreto.
Come noto ogni problema è stato risolto e alla fine il decreto è stato approvato: a tal proposito, però, è importante vedere quali sono le agevolazioni previste per i disabili, nonché in che modo questi possono beneficiare del reddito di cittadinanza.
Prima di scoprirlo dobbiamo fare una precisazione: la pensione di cittadinanza non si applica per gli invalidi, poiché nel decreto si legge che questa misura è rivolta esclusivamente ai nuclei familiari composti da soli Over 67. Quindi solamente agli anziani si applica quanto previsto per questa misura, indipendentemente dal fatto che a questi sia stata accertata o meno una percentuale di invalidità. Gli assegni assistenziali riconosciuti ai soggetti invalidi, quindi, non sono stati aumentati (qui gli importi aggiornati al 2019).
Per i nuclei familiari composti da disabili, quindi, vi è la sola facoltà di richiedere il reddito di cittadinanza, rispettando però requisiti e condizioni previste. Potete approfondire obblighi e regole del RdC nella nostra guida dedicata; qui ci concentreremo su tutte le deroghe e le agevolazioni previste per chi ha disabili o invalidi in famiglia.
Patrimonio mobiliare: soglia aumentabile fino a 20.000€
Tra i requisiti economici da soddisfare per beneficiare del reddito di cittadinanza vi è quello riguardante il patrimonio mobiliare che per ogni nucleo familiare non può superare la soglia di 6.000€. Questo limite però è aumentato di 2.000€ per ogni componente successivo al primo, fino al raggiungimento della soglia di 10.000€.
Ulteriore maggiorazione di 1.000€ è prevista per ogni figlio successivo al secondo.
Per i nuclei familiari in cui vi è una persona disabile la soglia può essere aumentata di altri 5.000€. Complessivamente, come annunciato da Di Maio, il patrimonio finanziario non può essere comunque superiore ai 20.000€.
Deroghe sul divieto di possesso di un veicolo
Un altro requisito da soddisfare per avere diritto al RdC è quello che esclude dai beneficiari del RdC coloro che hanno:
- un veicolo immatricolato la prima volta nei 6 mesi antecedenti alla richiesta;
- un veicolo di cilindrata superiore ai 250 cc (motoveicoli) o 1.600 cc (autoveicoli) immatricolato la prima volta nei due anni precedenti.
Ebbene, sono esclusi da questo divieto tutti gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.
Deroghe al Patto per il lavoro o per l’inclusione sociale
Come noto, il RdC prevede delle “norme anti-divano” obbligando i componenti del nucleo familiare maggiorenni, non occupati e che non frequentano alcun corso di studi, a siglare un Patto per il lavoro o per l’inclusione sociale con il centro per l’impiego.
Tra i soggetti esonerati dal siglare questo patto ci sono:
- componenti con disabilità;
- componenti che si occupano dell’assistenza di minori di tre anni, o anche di componenti del nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienti.
Quindi, sono esonerate dai suddetti obblighi le mamme con figli di età inferiore ai 3 anni, o anche i cosiddetti caregivers familiari ossia coloro che assistono un familiare disabile o non autosufficiente.
Offerte di lavoro: per i nuclei familiari con disabili non possono superare i 250 km
I componenti del nucleo familiare che non rientrano nei casi di esonero devono sottoscrivere un Patto per il lavoro accettando una delle tre offerte di lavoro congrue che riceve nell’arco dei 18 mesi (durata massima del RdC).
Per quanto riguarda la distanza della sede di lavoro, il decreto stabilisce che questa deve essere:
- inferiore ai 100 km (100 minuti di viaggio) per la prima offerta di lavoro ricevuta;
- inferiore ai 250 km per la seconda offerta ricevuta;
- da tutta Italia per la terza offerta ricevuta.
Dopo i 12 mesi anche la prima offerta potrà pervenire entro un arco di 250 km. In caso di rinnovo del RdC, invece, sono congrue le offerte ricevute da ogni parte d’Italia.
Per i nuclei familiari in cui ci sono disabili, però, viene stabilito che le offerte di lavoro in ogni caso non potranno superare i 250 km.
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