Dal vertice di maggioranza arriva l’ok all’affidamento della rete unica a banda larga al binomio TIM-Cdp
È arrivato solo pochi istanti fa l’ok all’affidamento della rete unica a banda larga al binomio TIM-Cassa Depositi e Prestiti. Al termine del vertice di maggioranza, partito nel primo pomeriggio, sono state chiarite le condizioni che con tutta probabilità andranno a caratterizzare l’intesa e la gestione dell’infrastruttura, da ritenersi comunque indipendente.
All’appuntamento odierno ha preso parte anche l’amministratore delegato di Cdp, Frabrizio Palermo, che aveva di fronte il premier Giuseppe Conte e i ministri Gualtieri, Orlando, Pisano, Bonafede, Franceschini, Speranza e Patuanelli.
In discussione la nascita di una rete unica a banda ultralarga sul territorio italiano, da affidare a una società unica formata dal binomio Cdp-Tim.
Da far rientrare nei piani anche l’intesa Tim-Tiscali, che vede in sostanza la disponibilità della compagnia fondata a Cagliari da Renato Soru a un graduale adeguamento della sua rete, così da favorire il passaggio degli utenti alla rete unica.
Rete Unica e TIM: via libera dal governo
L’esecutivo, guidato in primis dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha insistito sull’indipendenza della nuova affidataria e sulla “assoluta autonomia e terzietà della gestione”.
Una gestione che garantisca quindi natura aperta della rete e parità di trattamento per tutte le parti di settore in gioco.
Proprio in ottica della definizione di una società unica sull’asse TIM-Cdp, la compagnia di Gubitosi si appresta a lanciare - nel corso del prossimo cda del 31 agosto - la società FiberCop.
Da qui poi l’accordo con Tiscali e tutta una serie di intese di settore - vedi Fastweb e Kkr Infrastructure - per agevolare il percorso verso l’adeguamento della nuova rete e la migrazione sull’ultrabroadband di FiberCop.
Nell’accelerazione delle ultime mosse, non va sottovalutato il ruolo svolto dalla pandemia di coronavirus e dalla maggiore domanda di rete internet casalinga, considerati il lockdown e gli inevitabili cambi d’abitudine degli italiani.
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