Il Decreto Milleproroghe riapre i termini per la rottamazione delle cartelle spostando la data ultima di versamento di prima, seconda e terza rata a marzo. Vediamo i dettagli.
Le scadenze della rottamazione quater sono state prolungate dal decreto Milleproroghe. Chi ha già aderito alla rottamazione delle cartelle, di fatto, avrà più tempo per pagare le rate già scadute. Si tratta di una notizia che potrebbe portare a rientrare nella definizione agevolata chi è in ritardo con i pagamenti e risulta, quindi, decaduto dal beneficio.
La speranza dell’esecutivo con questa riapertura dei termini è che chi ha aderito alla rottamazione lo scorso giugno, ma poi non ha versato le rate, possa essere spinto a recuperare il beneficio offerto dalla definizione agevolata e si metta in pari con i pagamenti.
La cosa non interessa poche persone, visto che dai pagamenti attesa mancano circa il 45% delle cartelle esattoriali rottamata. Anche se nelle edizioni precedenti i numeri dei mancati pagamenti sono stati anche più alti, si spera che con la riapertura dei termini molti saranno incoraggiati a saldare i debiti con il Fisco.
Rottamazione, intanto arriva la scadenza della terza rata
Per la rottamazione quater è in arrivo la scadenza della terza rata. Quest’ultima va pagata, per non decadere dal piano di dilazione agevolato, entro il 28 febbraio 2024. Anche in questo caso per considerare il versamento tempestivo è prevista una tolleranza di 5 giorni che permettono, quindi, anche il pagamento oltre il termine ultimo di scadenza.
Per chi non riesce a pagare la rata entro la fine di febbraio, in ogni caso, si può contare sulla riapertura dei termini per non decadere dalla definizione agevolata. Vediamo i particolari.
Rottamazione e termini riaperti
Una nuova possibilità è offerta a chi è decaduto dalla rottamazione quater con la riapertura dei termini di versamento fissati, ora, a marzo. Una prima riapertura dei termini era stata prevista a dicembre e permetteva di versare entro il 18 dicembre prima e seconda rata scadute rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre.
Riferendosi alla nuova riapertura dei termini Maurizio Leo annuncia:
Riapriamo i termini fino al mese di marzo per chi non è riuscito a pagare le rate della rottamazione. Ricordo che dopo l’iniziale previsione di due rate a settembre e ottobre 2023 abbiamo prima differito i termini al 18 dicembre e adesso un nuovo rinvio in modo che i contribuenti possano recuperare la rottamazione quater che è andata bene. Stiamo adottando tutte le misure per invogliare i cittadini a definire i rapporti con il fisco, gradualmente e con sanzioni molto ridotte.
Termine ultimo per i versamenti il 20 marzo
La riapertura dei termini prevede che è possibile versare prima, seconda e terza rata (quella in scadenza il 28 febbraio 2024) entro il 15 marzo. Ma anche in questo caso si considera tempestivo il versamento effettuato entro 5 giorni dalla scadenza e questo, di fatto, apre le porte ai pagamenti effettuati entro il 20 marzo
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Mentre per la proroga al 18 dicembre non era stata prevista la tolleranza di cinque giorni e il versamento andava effettuato perentoriamente entro la data ultima stabilita, questa nuova proroga non va a compromette la possibilità di utilizzare i cinque giorni di tolleranza solitamente previsto per questa tipologia di scadenze.
Per restare all’interno dei benefici previsti dalla rottamazione e pagare, di fatto, solo il capitale dovuto senza sanzioni e interessi, sarà sufficiente pagare tutte le rate scadute entro il 20 marzo 2024. Sulla proroga e sulle successive scadenze, così come sulla possibilità di utilizzare i cinque giorni di tolleranza, in ogni caso, si attende la pubblicazione del decreto Milleproroghe che ufficializzerà il tutto.
Con la riapertura si contrasta la decadenza
La rottamazione rappresenta un modo per garantire un gettito sicuro alle casse dello Stato. Le prime due rate, infatti, hanno portato a incassi superiori ai 6,8 miliardi di euro anche se la definizione agevolata ha registrato tassi di decadenza molto alti.
Il 45,4% delle cartelle esattoriali rottamate, infatti, risulta essere decaduto e con la riapertura dei termini si vuol dare modo proprio ai decaduti di rientrare nella sanatoria semplicemente versando le rate scadute.
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