Arriva l’ok alla riapertura della rottamazione delle cartelle, ma limitata ai decaduti. Vediamo le ultime notizie.
Maurizio Leo, viceministro all’Economia apre uno spiraglio per la rottamazione delle cartelle annunciando la riapertura dei termini per la quater. Si alla misura da inserire nel decreto Milleproroghe, ma deve riguardare soltanto i decaduti, ovvero coloro che hanno aderito alla sanatoria entro il 30 giugno 2023, ma sono decaduti per non aver pagato una rata.
Sulla rottamazione, in ogni caso, resta il braccio di ferro tra chi vuole una nuova sanatoria, la quinquies, in 120 rate mensili e chi frena per mancanza di risorse.
Riapertura dei termini della rottamazione quater
Maurizio Leo ha spiegato che il non voler dare il via libera a una nuova rottamazione non è dettato da motivazioni ideologiche, ma dalla mancanza di coperture. Il governo, quindi, si dichiara sicuramente non contrario a una nuova sanatoria, ma sottolinea il problema delle risorse. Per una nuova rottamazione, in 120 rate, servono cifre importanti che al momento non sono disponibili.
Leo afferma che se ci fossero le risorse economiche non sarebbe un problema varare una nuova rottamazione anche a 120 rate, ma al momento l’unica cosa che si riesce a fare è aiutare i decaduti, coloro che non ce l’hanno fatta a restare nel piano di dilazione agevolato. Un intervento che riapra i termini della rottamazione quater e permetta ai decaduti (600.000 mila, per la precisione) di rientrare nella sanatoria non comporta uno sforzo finanziario importante per le casse dello Stato.
Proprio per questo la riapertura dei termini della rottamazione quater, molto probabilmente, servirà solo a rimettere in gioco i decaduti, senza prevedere un ampliamento degli effetti (era stato annunciato che la rottamazione quater avrebbe potuto estendere gli effetti alle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023).
Il nodo dei debiti da recuperare
Il tallone d’Achille del sistema tributario italiano è proprio la riscossione della montagna di debiti che affollano il “magazzino”. L’idea è quella di andare a classificare le cartelle in questione, depennando quelle intestate a deceduti, nullatenenti, imprese fallite e debiti non recuperabili. Le forze della riscossione dovrebbero concentrarsi, in questo modo, su tutte le altre che potrebbero essere riscosse.
Un’altra ipotesi avanzata è quella della cartolarizzazione per fare con i debiti un po’ quello che si è fatto con i crediti in sofferenza delle banche. Per ora le idee al riguardo non sono chiare e l’unica certezza che Leo ha dato è che in futuro questo magazzino non debba più essere alimentato.
La nuova rottamazione delle cartelle
In questo contesto la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali potrebbe essere un modo per incassare i debiti in modo abbastanza veloce e certo. La rottamazione quinquies potrebbe essere parte della soluzione per svuotare il magazzino. E la Lega al riguardo, sembra non arrendersi. La scorsa settimana il disegno di legge con provvedimento ad hoc per la rottamazione più ampia, che permetta di rateizzare in 120 mesi i debiti e con rate tutte dello stesso importo, è stato depositato alla Camera. La nuova sanatoria ricomprenderebbe i debiti fino alla fine del 2023.
Qualche settimana fa Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività Produttive alla Camera e firmatario della proposta per la nuova rottamazione quinquies, ha incontrato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per discutere della possibilità di varare una nuova sanatoria, con una rateizzazione più lunga che consenta ai debitori di sanare la propria posizione con il Fisco in modo più agevole e senza dover pagare sanzioni e interessi.
Gusmeroli spiega che:
Il ministro ha confermato che il governo sta seriamente valutando questa proposta, attualmente all’esame del Senato, con l’obiettivo di superare i limiti delle precedenti rottamazioni, spesso troppo brevi per risultare efficaci.
Anche Matteo Salvini rimarca la disponibilità del ministro spiegando che
Ho interloquito iericon Giorgetti su questo tema e la vediamo alla stessa maniera, c’è piena sintonia.
Perchè la rottamazione quinquies potrebbe essere la soluzione
L’idea della rottamazione quinquies, in questo momento, potrebbe essere quella vincente per diversi motivi.
Arginando i motivi di decadenza e permettendo di saltare qualche rata senza perdere i benefici, il Fisco potrebbe garantirsi entrate certe in tempi brevi. Allo stesso tempo, allungare i piani di dilazione della rottamazione da 5 a 10 anni e prevedendo un pagamento mensile anziché trimestrale, permetterebbe a chi ha debiti di pagare poco e più spesso in modo da consentire di conciliare il versamento del debito con le finanze della famiglia.
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