L’arbitraggio fiscale sta diventando la regola sia per i veri ricchi, che per tantissimi pensionati poveri che cercano di trasferirsi in un altro Paese per vivere in maniera più dignitosa.
Tira una brutta aria a Londra, per via della stretta sulla tassazione dei Residenti non Domiciliati, una categoria che dal 1799 consentiva a costoro di pagare le tasse unicamente sui redditi prodotti nel Regno Unito.
La equiparazione a tutti gli altri cittadini inglesi, decisa per ragione di equità dal governo conservatore ed accelerata da quello laburista, sta provocando una sorta di esodo degli stranieri ricchi che abbandonano Londra per raggiungere lidi fiscalmente più accoglienti come l’Italia, che dal 2017 ha adottato una Flat Tax di 100 mila euro l’anno, ora raddoppiata a 200 mila per coloro che si sono trasferiti dopo la metà dell’agosto scorso. Il regime fiscale italiano in materia di tassazione della successione è particolarmente allettante rispetto a quelli della Gran Bretagna e soprattutto della Francia.
La verità è che c’è una sorta di tira e molla fiscale, in cui giocano anche i Paesi che vanno alla ricerca di nuovi residenti che cosí spendono in loco le pensioni ricevute esentasse dall’estero: è il caso del Portogallo, che di recente ha dovuto fare marcia una mezza indietro per via dell’esplosione dei prezzi delle abitazioni, pompati alle stelle dai nuovi arrivati.
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