Quando scade la seconda rata dell’IMU 2024? Ci sarà una proroga o il versamento deve essere fatto entro il 16 dicembre 2024? Ecco tutte le novità per l’Imposta Municipale Unica.
Richiesta la proroga dell’IMU 2024, perché e chi dovrà pagare di più?
Perché si parla di proroga IMU? Il 16 dicembre 2024 scade la seconda rata IMU, la stessa deve essere calcolata sulla base delle aliquote comunicate dai Comuni al Dipartimento delle finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) entro il 14 ottobre 2024. Il Ministero è tenuto a pubblicare le delibere dei Comuni sul sito entro il 31 ottobre 2024.
La legge prevede che i Comuni possano applicare un’aliquota che oscilla tra lo 0,86% e 1,06%.
Gli Enti locali hanno però la possibilità di applicare anche esenzioni e riduzioni IMU.
Per i Comuni che non hanno inviato le delibere con le aliquote IMU aggiornate, continuano a trovare applicazione le aliquote dell’anno precedente. Cosa cambia nel 2024? Ecco perché l’ANCI chiede la proroga della seconda rata IMU in scadenza il 16 dicembre 2024.
Perché l’ANCI chiede la proroga dei termini per l’IMU 2024 in scadenza a dicembre?
Sostiene l’ANCI che per i Comuni vi sono state delle difficoltà nelle comunicazioni delle delibere al MEF e quindi hanno accumulato ritardi. Si ricorda, inoltre, che solo dal 2025 sarà attivo il nuovo software per l’approvazione del prospetto delle aliquote IMU e questo ha reso più complesse le operazioni di comunicazione.
Anche quest’anno le amministrazioni comunali, caratterizzate da carenza di personale, in molti casi non sono riuscite a inviare nei termini le delibere comunali. Vi è però un problema, cioè per i Comuni l’IMU, insieme alle addizionali comunali e regionali, è una delle entrate fiscali più rilevante. A ciò si aggiunge che sono previsti tagli da parte del Governo alla spesa corrente e quindi molti Comuni rischiano di avere conti in rosso se non adeguano le aliquote IMU.
Il timore è che i Comuni che non sono riusciti a inviare nei termini le delibere possano agire su esenzioni e riduzioni ed eliminarle portando comunque i contribuenti a pagare di più.
Il MEF dal suo canto ha fatto sapere che per i Comuni che non sono riusciti nei tempi previsti dalla legge a inviare la delibera, è possibile applicare le vecchie aliquote, ma il danno erariale potrebbe essere pesante per i Comuni con la possibilità di far valere la responsabilità erariale degli amministratori.
In realtà non sarebbe una prima volta, già in passato, a causa delle difficoltà riscontrate dai Comuni nell’invio della delibera, è stata prevista un’eccezione. Con la Legge di Bilancio 2024 è stata fissata una terza rata IMU da versare nel mese di febbraio. Nel 2023 si era verificato un ritardo nelle comunicazioni ed è stato stabilito un conguaglio IMU da versare entro il 29 febbraio 2024.
L’ANCI ha proposto anche quest’anno degli emendamenti alla legge di Bilancio 2025 con la proroga al 30 novembre del termine per la presentazione al MEF delle delibere comunali, chiedendo anche quest’anno la terza rata, ma l’emendamento non ha avuto successo. Ci prova quindi ora con la richiesta di proroga della scadenza del 16 dicembre 2024.
Come cambia il calcolo IMU 2025?
Dal 2025 entra in funzione il nuovo software dell’Agenzia delle Entrate che consente ai Comuni di determinare in modo più semplice l’aliquota da applicare all’IMU e agli altri tributi locali.
Il Prospetto informatico delle aliquote IMU è stato introdotto con decreto delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 luglio scorso, in attuazione dell’articolo 1, comma 756, della Legge 160/2019.
A seguito di tale disposizione normativa, i Comuni avranno il potere di differenziare le aliquote IMU esclusivamente con riferimento alle fattispecie individuate con tale decreto del MEF.
Lo stesso applicativo potrà essere usato anche dal contribuente per determinare quanto dovrà versare in base ai dati immessi dai Comuni.
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