In dirittura di arrivo il decreto accise per i carburanti che porterà un riallineamento delle accise applicate alla benzina e al gasolio. Per chi aumenti e che carburanti sono esonerati?
Dopo l’ok delle camere al decreto di riforma delle accise, si va verso l’approvazione definitiva dello stesso che porterà a un riordino delle accise sui carburanti.
Nella versione finale del decreto accise si è posta la condizione che l’aumento debba finanziare il trasporto pubblico locale. Il riordino delle accise sarà spalmato su 5 anni e l’aumento oscillerà tra 1 e 2 centesimi.
Il decreto accise dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei Ministri il prossimo giovedì per l’approvazione definitiva. Dovrebbe essere introdotta una norma che esoneri il gasolio usato in agricoltura dal riallineamento dei prezzi.
Decreto accise, cosa cambia?
Si tratta del 14° decreto della riforma fiscale che si avvia verso l’approvazione definitiva e serve a riavvicinare le accise applica sul prezzo della benzina e del gasolio. Si parla di un arco temporale di 5 anni in cui il riavvicinamento dovrebbe essere nella misura di 1 o 2 centesimi di euro per fare in modo che con l’applicazione delle accise si tenga conto anche dell’impatto ambientale ed economico di ciascuno dei due carburanti.
Come detto il riavvicinamento avverrà in un periodo di tempo non troppo breve, visto che si parla di un quinquennio e il riordino, da quello che si apprende dovrebbe essere di 1,1 centesimo di euro. Il gettito della rimodulazione, in ogni caso, sarà destinato a finanziare il trasporto pubblico locale.
In ogni caso si sta parlando di rimodulare la riforma a partire dal 2026 per fare in modo che i soggetti coinvolti di riorganizzare i processi e adeguare i sistemi.
Non ci sarà aumento, ma riordino
Il tutto, va chiarito, non è un aumento delle accise sui carburanti, ma un riallineamento delle accise in base all’inquinamento. Il principio alla base del riordino è che chi meno inquina, meno paga. Da una parte si assiste, quindi una riduzione delle accise sulla benzina che vedrà un uguale aumento delle accise per il diesel. Chi circola con l’auto a benzina, quindi, avrà un risparmio annuo sul costo del carburante, mentre chi ha il veicolo alimentato a gasolio subirà un aumento di pari importo.
Quello che deve essere considerato, però, è che il diesel, attualmente, gode di accise più basse anche se recenti studi hanno dimostrato che il particolato derivante dai motori diesel sono responsabili di alcune gravi patologie. Il riordino è necessario per scoraggiare, come chiesto anche dall’Ue, un sussidio ambientalmente dannoso per la salute.
In arrivo anche altri decreti
Non solo il decreto per la riforma delle accise, a stretto giro in arrivo anche quello sulla riscossione locale che prevede, al suo interno, anche una sorta di compartecipazione all’Irpef per le Regioni, con paletti fissi e spese da rivedere ogni triennio.
Si è al lavoro anche sui correttivi della riforma fiscale con due decreti: uno per apportare modifiche al concordato preventivo biennale per l’eventuale scadenza dell’adesione da spostare a settembre, anziché a luglio. Il secondo correttivo, invece, riguarda la tassazione internazionale, modifiche all’Ires e altre questioni che riguardano il reddito di impresa.
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