La riforma fiscale 2021 punta sulla rimodulazione delle aliquote: chi ci guadagna di più? Vediamo le ipotesi allo studio in attesa della legge delega.
Chi va a guadagnare di più dalla riforma fiscale? Il riordino delle aliquote è l’obiettivo principale, per alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi: la riforma si può dire tale se si punta a un cambiamento radicale e olistico del sistema tributario. Non si può quindi fare a meno di parlare anche della flat tax.
Il presidente del Consiglio Draghi presenterà la legge delega sulla riforma del Fisco oggi 27 settembre: è stata convocata la cabina di regia, a cui dovrebbero partecipare i capi delegazione dei partiti. Punto centrale non è solo il fisco, ma anche i numeri della NADEF (Nota di aggiornamento al DEF, Documento di Economia e Finanza).
Il risultato di questa discussione verrà poi spiegato in conferenza stampa domani 28 settembre, dopo il Consiglio dei Ministri convocato per approvare il decreto Fiscale.
Riforma fiscale 2021: chi ci guadagna?
Il Presidente Draghi ha più volte confermato, nel corso di varie conferenze stampa, che “questo non è il momento per chiedere soldi, ma per darli”: se da un lato quindi ci si aspetta che continui l’erogazione di aiuti come i contributi a fondo perduto e le altre prestazioni a sostegno del reddito, dall’altro non è il momento di aumentare le tasse.
L’obiettivo è quello di rimodulare le aliquote, avvicinandole a quelle del primo scaglione IRPEF al 23%. Per chiarezza di seguito forniamo la tabella con aliquote e scaglioni IRPEF 2021:
SCAGLIONI IRPEF 2021 | REDDITO | ALIQUOTE IRPEF 2021 |
---|---|---|
1° scaglione | 0-15 mila euro | 23% |
2° scaglione | 15.001 euro-28 mila euro | 27% |
3° scaglione | 28.001 euro-55 mila euro | 38% |
4° scaglione | 55.001 euro-75 mila euro | 41% |
5° scaglione | oltre 75 mila euro | 43% |
Dalla tabella è facile notare come le aliquote siano ben lontane dal 23%. Una soluzione è già stata suggerita da Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze, in audizione al Parlamento: alzare le aliquote proporzionali, ma abbassare le basi imponibili: in questo modo l’imposta netta rimane invariata.
Riforma fiscale 2021: come potrebbero cambiare le aliquote
La legge delega per la riforma fiscale potrebbe intervenire anche in altri modi sulle basi imponibili. Tra le ipotesi messe in campo e riprese dal Sole 24 Ore, si potrebbe pensare alla riduzione dell’aliquota del 26%, che oggi si applica sulla quasi totalità dei redditi finanziari, pari a una base imponibile di circa 43 miliardi.
In questo caso, allineare l’aliquota al 23% comporterebbe un risparmio d’imposta (o un minor gettito) di 1,4 miliardi.
Salvo, a quanto pare, il regime forfettario: il Parlamento non ha intenzione di cambiare nulla per le partite IVA e gli autonomi che hanno optato per la flat tax al 5% o al 15%.
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