Riforma fiscale in Legge di Bilancio 2021: la sfida di Gualtieri e la proposta di Ruffini

Rosaria Imparato

25/08/2020

Riforma fiscale, il MEF sta lavorando alla Legge di Bilancio 2021: la sfida del ministro Gualtieri è non aumentare il deficit mantenendo le promesse fatte finora, tra nuovi bonus e vecchie agevolazioni. Il direttore delle Entrate Ruffini propone invece di fare ordine con 5 testi unici: vediamo i dettagli.

Riforma fiscale in Legge di Bilancio 2021: la sfida di Gualtieri e la proposta di Ruffini

Riforma fiscale in Legge di Bilancio 2021, la prossima manovra dovrà contenere una delle più grandi sfide per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: non aggiungere nuove tasse, evitare di aumentare il deficit e mantenere le promesse (come il nuovo bonus Renzi).

Dichiarazioni di estrema necessità di una riforma di tutto il sistema fiscale continuano ad arrivare anche dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che ha definito “una giungla” l’attuale configurazione tributaria.

Vediamo quali sono le priorità nella riforma fiscale, i paletti che il ministro Gualtieri dovrà rispettare e in cosa consiste la nuova proposta di Ruffini.

Riforma fiscale in Legge di Bilancio 2021: la sfida di Gualtieri tra vecchie agevolazioni e nuovi bonus

Il Ministero dell’Economia ha ufficialmente iniziato a lavorare sulla prossima Legge di Bilancio: una manovra da 20-25 miliardi, con l’obiettivo di non aumentare il deficit. Una delle buone notizie è che quest’anno, dopo dieci anni, non si dovranno tenere in considerazione le clausole di salvaguardia IVA.

Il prossimo appuntamento è a fine settembre con la Nadef (Nota di aggiornamento al DEF, il Documento di Economia e Finanza), con gli indicatori macroeconomici per il 2021.

La lista delle cose da fare nella prossima Legge di Bilancio non è breve: innanzitutto, non aumentare il deficit (è arrivato a 100 miliardi in totale, tra i vari decreti emanati durante i mesi di emergenza sanitaria: il Cura Italia, il Rilancio e l’ultimo, il decreto Agosto).

Per quanto riguarda la riforma fiscale, il budget previsto è di circa 10 miliardi di euro: la sfida è quella di non aggiungere nuove tasse, e allo stesso tempo non far perdere agevolazioni ai contribuenti. Il riferimento è, ad esempio, ai bonus casa, che vengono confermati manovra dopo manovra.

Ma bisogna tenere in considerazione anche le nuove misure, come il nuovo bonus Renzi, in busta paga dal 1° luglio: il costo per risovvenzionarla ammonta a 6 miliardi. C’è poi anche l’assegno universale per rimettere ordine tra le varie misure a sostegno della famiglia: si tratta di un contributo per tutti i figli, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni, per l’ammontare di 22-23 miliardi.

Con queste premesse rimane ben poco per il taglio dell’Irpef: forse si potrà aggiungere un’aliquota intermedia tra il 27% e il 38%, così da penalizzare meno il ceto medio.

Riforma fiscale in legge di Bilancio: la proposta di Ruffini per mettere ordine nella giungla delle tasse

Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini la parola chiave per una riforma fiscale effettiva è ordine. Nell’intervista rilasciata a Repubblica di oggi 25 agosto il direttore dell’Amministrazione Finanziaria pone l’accento su quanto sia complicato, anche per chi si occupa di diritto tributario di mestiere, muoversi all’interno delle oltre 800 leggi, normative e direttive in merito.

Secondo Ruffini quindi bisogna partire dalle basi e fare ordine, approfittando dell’occasione (se così si può dire) offerta dall’emergenza sanitaria. Ha dichiarato a Repubblica:

“Il nostro non è un sistema fiscale. È una giungla impossibile da comprendere per chiunque, del tutto incontrollabile. E questo perché nel corso degli anni le leggi Finanziarie l’hanno letteralmente terremotato, creando frammentazioni assurde.”

Ma come si fa a mettere ordine? Con 5 testi unici: imposte dirette, indirette, accertamento, riscossione e contenzioso.

Una volta fatto ordine bisogna “sfrondare” e cambiare: così, spiega il direttore delle Entrate, il sistema diventa più semplice non solo per i tributaristi, ma per tutti i cittadini.

Vedremo nelle prossime settimane come si evolverà la situazione e quale piega prenderà la più che necessaria riforma fiscale.

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