Il PNRR detta l’agenda per la riforma del Fisco: vediamo date e obiettivi da raggiungere dal 2021 fino al 2026.
Ci sono obiettivi e date da rispettare per la riforma del Fisco messi nero su bianco nel cronoprogramma del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il documento, firmato dal capo di gabinetto Roberto Garofoli e indirizzato al ministro dell’Economia e delle Finanze Franco, detta l’agenda da seguire da oggi fino al 2026.
Il piano di lavoro diventa più concreto ora che è arrivata la prima rata di aiuti dall’Europa, quasi 25 miliardi di euro. Il focus fiscale è:
- sulla lotta all’evasione, da raggiungere anche tramite gli inviti alla compliance;
- la digitalizzazione, su cui si continua a lavorare con la precompilata IVA.
Vediamo quindi quali sono le prossime tappe previste per il Fisco.
Riforma del Fisco, il PNRR detta l’agenda con date e obiettivi
Il documento inviato da Garofalo al ministro MEF è stato pubblicato in anteprima dal quotidiano ItaliaOggi. Il programma prevede obiettivi da raggiungere dalla fine di quest’anno fino al 2026:
Scadenza | Obiettivo |
---|---|
31 dicembre 2021 | Adozione di una relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l’evasione fiscale dovuta all’omessa fatturazione, in particolare nei settori più esposti all’evasione fiscale, anche attraverso incentivi mirati per i consumatori |
30 giugno 2022 | Entrata in vigore di atti di diritto primario e derivato e delle disposizioni regolamentari e completamento delle procedure amministrative per incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali (tax compliance) e migliorare gli audit e i controlli |
31 dicembre 2022 | Il numero di lettere di conformità deve essere aumentato almeno del 20% rispetto al 2019; il numero di lettere di conformità che rappresentano falsi positivi deve essere ridotto almeno del 5 per cento rispetto al 2019; il gettito fiscale generato dalle lettere di conformità deve aumentare del 15% rispetto al 2019 |
30 giugno 2023 | Almeno 2.300.000 contribuenti devono ricevere dichiarazioni IVA precompilate per l’esercizio fiscale 2022 |
30 giugno 2024 | Il personale dell’Agenzia delle Entrate deve essere aumentato di 4.113 unità come indicato nel Piano della performance 2021-2023 |
31 dicembre 2024 | Il numero di lettere di conformità deve essere aumentato almeno del 40 per cento rispetto al 2019; il gettito fiscale generato dalle lettere di conformità deve aumentare del 30% rispetto al 2019 |
31 dicembre 2025 | La propensione all’evasione in tutte le imposte, esclusa l’Imposta Municipale Unica e le accise, deve essere inferiore nel 2023 rispetto al 2019 del 5% del valore di riferimento del 2019 |
30 giugno 2026 | La propensione all’evasione in tutte le imposte, escluse l’Imposta Municipale Unica e le accise, deve essere inferiore nel 2024, rispetto al 2019 del 15% del valore di riferimento del 2019 |
Riforma del Fisco ed evasione fiscale: le novità sui pagamenti elettronici
Oltre a combattere l’evasione fiscale con la spinta all’adempimento spontaneo (aumentando il numero di lettere di compliance ai contribuenti per spronarli a regolarizzare la propria situazione), la riforma prevede anche dei grandi cambiamenti per i pagamenti elettronici.
Il Governo lavora su due fronti, bastone e carota. Il “lato bastone” prevede l’effettiva messa in opera delle sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti col POS. Ricordiamo che il POS è obbligatorio dal lontano 2016, ma di fatto è rimasto un semi-obbligo proprio per la mancanza di sanzioni.
Il lato carota, invece, prevede il rafforzamento del cosiddetto bonus bancomat, dal 30% al 100%, e l’entrata in vigore di due nuovi crediti d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico, uno fino a 160 euro e l’altro fino a 320 euro.
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