Pensioni, il Governo potrebbe avere un tesoretto da utilizzare nel 2020 per potenziare Quota 100 e prorogare Opzione Donna per un altro anno. Niente Quota 41 per tutti.
Nel 2020 non ci sarà una riforma delle pensioni importante come quella attuata quest’anno, tuttavia il Governo dovrebbe comunque mettere mano ad alcuni aspetti previdenziali.
Non ci sono le risorse, infatti, per anticipare ulteriormente l’accesso alla pensione rispetto a quanto già fatto nel 2019 con l’introduzione di Quota 100 e con la proroga di Opzione Donna, quindi almeno per il 2020 pare ridotta al minimo ogni probabilità di estensione di Quota 41, obiettivo futuro indicato dal Governo.
Sembra però che nel 2019 la spesa per riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza sarà più bassa rispetto a quanto stanziato con l’ultima Legge di Bilancio ed è per questo che nella prossima manovra finanziaria potrebbero esserci delle risorse per applicare dei correttivi a queste misure così da renderli più efficienti e ampliare la platea dei beneficiari.
A tal proposito del DEF 2019 si legge che in previsione futura ci saranno approfondimenti su Quota 100 e reddito di cittadinanza e questo lascia presagire che il prossimo anno queste due misure potrebbero essere potenziate.
In merito alla riforma delle pensioni, come più volte sottolineato dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, sappiamo che la prossima manovra finanziaria sarà l’occasione giusta per riprendere quei discorsi affrontati durante il passaggio in Parlamento del decreto 4/2019 che però hanno portato ad un nulla di fatto per mancanza di risorse.
Vediamo quindi quali sono i provvedimenti attesi nel 2020 per la riforma delle pensioni così da capire cosa potrebbe cambiare.
Riforma delle pensioni 2020: cosa dobbiamo attenderci
Come noto, l’obiettivo dichiarato del Governo è di arrivare il prima possibile ad un’estensione della platea di coloro che possono accedere a Quota 41, pensione anticipata oggi riservata ad alcuni lavoratori precoci.
Questo provvedimento però ha un costo che al momento lo Stato non può permettersi ed è per questo che se ne riparlerà dopo il 2020. Per il prossimo anno, quindi, si prevedono solamente degli interventi mirati per favorire l’accesso alla pensione ad alcune categorie. Ad esempio, per quanto riguarda Quota 100 si tornerà ad affrontare il discorso relativo al bonus contributivo per le mamme, così da aiutare le donne a maturare il requisito dei 38 anni di contributi.
Nel dettaglio, tra gli emendamenti presentati al decreto 4/2019 ce n’era uno che mirava al riconoscimento di 4 mesi di contribuzione per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi; l’approvazione non è stata possibile per mancanza di risorse, ma come confermato dal sottosegretario al Lavoro - Claudio Durigon - se ne riparlerà per il prossimo anno.
Senza dimenticare poi che il Governo ha promesso che il prossimo anno ci sarà un’ulteriore proroga di Opzione Donna, la misura con la quale il diritto alla pensione si raggiunge all’età di 58 anni (uno in più per le autonome) e con 35 anni di contributi. Con la Legge di Bilancio 2019 Opzione Donna è riservata a coloro che hanno maturato i suddetti requisiti entro il 31 dicembre 2018, escludendo quindi le nate nel 1961 (se lavoratrici subordinate) o nel 1960 (se autonome).
Con la prossima manovra finanziaria quindi dovrebbe essere la proroga per un ulteriore anno, mentre difficilmente questa misura verrà resa strutturale.
Il 2020, poi, si spera possa essere l’anno in cui il Governo metterà fine una volta per tutte al problema degli esodati della riforma Fornero, con l’approvazione della nona - e ultima - salvaguardia.
Infine, c’è la possibilità che il Governo metta mano nuovamente alla pensione anticipata togliendo la finestra trimestrale introdotta con il decreto 4/2019 per limitare i costi previsti per la sterilizzazione di questa misura dagli effetti dell’adeguamento con le aspettative di vita.
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