Rifornimenti di gas russo all’Europa passando dalla Turchia: in cosa consiste il piano di Putin

Rosaria Imparato

14 Ottobre 2022 - 13:23

Putin vuole svuotare il Nord Stream e rifornire l’Europa facendo passare il gas russo attraverso la Turchia, ma i punti non chiari sono parecchi.

Rifornimenti di gas russo all’Europa passando dalla Turchia: in cosa consiste il piano di Putin

Putin torna all’attacco, stavolta non con le bombe ma con un’altra arma: il gas. Sta insistendo affinché la Turchia diventi l’hub energetico per smistare il gas diretto all’Europa. La Turchia è un paese che non ha risorse proprie, ma ha una posizione geografica strategica, a metà tra occidente e oriente, tra Europa e Russia. L’incontro tra i due presidenti, Putin ed Erdogan, è avvenuto il 13 ottobre pomeriggio ad Astana.

Una conferma ulteriore, qualora ce ne fosse bisogno, di quanto stretti siano i rapporti tra i due paesi: Putin ed Erdogan si sono incontrati quattro volte negli ultimi quattro mesi. La proposta del presidente russo vuole essere una delle possibili alternative alle rotte attuali, considerando il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico.

Il piano di Putin: far arrivare il gas all’Europa passando dalla Turchia

L’idea di Putin è quella di procedere con lo svuotamento del Nord Stream e far passare il gas attraverso la Turchia, continuando così a rifornire l’Europa dal Mar Nero invece che dal Mar Baltico.

Erdogan, il presidente della Turchia, ancora non si è espresso, anche se secondo alcune fonti russe come l’agenzia di stampa Ria Novosti, riprese dall’Agi, in realtà i due leader hanno già ordinato uno studio di fattibilità per questo progetto. Ci guadagnerebbero entrambi i paesi: la Russia torna in ballo per le forniture di gas, mentre la Turchia gioverebbe di un maggiore peso internazionale sul piano politico e strategico.

Stavolta però Erdogan (che è anche leader Nato) svolge un ruolo fondamentale per Putin: senza la sua collaborazione, il piano non si può attuare. Nel frattempo, la Turchia si è già ricavata un ruolo fondamentale per la tratta del grano e per lo scambio di ostaggi. C’è anche da considerare che la Turchia non ha riconosciuto come validi i referendum farsa di annessione delle quattro regioni ucraine alla Russia, definendoli come «un ostacolo per qualsiasi trattativa».

Rifornimenti di gas russo dalla Turchia: i punti non chiari del piano di Putin

Il piano di Putin, però, ha dei punti non chiari. Per esempio, quante volte verrebbe venduto il gas? La Russia venderebbe il gas alla Turchia che a sua volta lo venderebbe all’Europa? La possibilità di prezzi ancora più elevati verrebbe confermata dallo stesso presidente russo, che parla di questo hub in Turchia non solo come mezzo per i rifornimenti, ma come una piattaforma per determinare i prezzi «senza mettere in mezzo la politica, ma solo seguendo il mercato».

L’Europa, nel frattempo, nelle scorse settimane ha approvato l’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Putin ha dichiarato che «La palla è nel campo della Ue» e che, se l’Europa vuole, «i rubinetti si riaprono ed è fatta». Il 40% dell’import europeo è infatti coperto da gas russo, ma Putin ha ridotto le esportazioni con l’inizio della guerra in Ucraina come risposta alle sanzioni.

Putin ha detto che Mosca è pronta a ripartire attraverso la linea di Nord Stream 2 non danneggiata. Ma l’offerta esclude i Paesi che accetteranno di imporre un tetto ai prezzi del gas russo. Il price cap è definito da Putin «Una decisione avventata, con cui i politici occidentali stanno distruggendo il mercato globale dell’economia, minacciando di fatto il benessere di miliardi di persone. I cittadini europei stanno soffrendo. Come nel Medio Evo, la gente ha iniziato a fare scorta di legna per l’inverno».

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