Rimborsi Iva più semplici per chi ha aderito al concordato preventivo biennale, entrano in vigore le nuove norme sul visto di conformità.
Sono aperti i termini per presentare la dichiarazione Iva, soggetti passivi sono i titolari di partita Iva che non hanno scelto il regime forfettario. Per tutti un’importante novità: per i rimborsi Iva ci sono condizioni agevolate in caso di adesione al concordato preventivo biennale.
Sebbene abbia avuto scarso successo in termini di adesioni, il concordato preventivo biennale prevede agevolazioni per coloro che stipulano l’accordo sulla tassazione con il Fisco. Tra le agevolazioni, o facilitazioni che dir si voglia, vi è una soglia più elevata per il visto di conformità in caso di crediti Iva da portare in compensazione o da chiedere sotto forma di rimborso Iva.
Ecco le agevolazioni sul visto di conformità in caso di credito Iva per chi ha aderito al concordato preventivo biennale.
Termini per la dichiarazione Iva 2025
La dichiarazione Iva deve essere presentata entro il 30 aprile, i contribuenti che vogliono unire due adempimenti: presentazione della liquidazione periodica Iva del quarto trimestre 2024 e la dichiarazione Iva, devono provvedere entro il 28 febbraio.
Dalla dichiarazione Iva può emergere un credito di imposta da chiedere sotto forma di rimborso, oppure usare come credito di imposta in compensazione.
Quando i crediti Iva superano una determinata soglia, è necessario avere un visto di conformità rilasciato da professionisti.
In particolare:
- per il rimborso è necessario il visto di conformità se l’importo supera il limite di 30.000 euro (articolo 30 Dpr 633 del 1972);
- per la compensazione dei crediti orizzontale, la soglia è invece di 5.000 euro.
Visto di conformità per rimborso Iva Cpb
L’articolo 19 comma 3 del decreto legislativo 13 del 2024 prevede che i contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale possono chiedere il rimborso dei crediti Iva senza bisogno di visto di conformità nel limite di 70.000 euro l’anno in caso di punteggio Isa del 2023 sia pari o superiore a 9 (oppure la media Isa 2022 e 2023 sia pari o superiore a 9) e 50.000 euro per un punteggio Isa pari o superiore a 8 (oppure la media 2022 e 2023 risulti almeno 8,5.
La soglia più elevata è prevista anche per l’esonero dalla prestazione della garanzia patrimoniale per i soggetti la cui attività è considerata a rischio ai sensi dell’articolo 38 del Dpr 633 del 1972.
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