Si può ricevere un rimborso Irpef in più anni? A volte sì, questo può generare un notevole risparmio. Ecco in quali casi la dichiarazione dei redditi può trasformarsi in un salvadanaio.
Il rimborso Irpef si può ricevere in più anni? Per alcune spese di particolare tenore la risposta è sì. Questo consente anche per gli incapienti di non perdere i vantaggi fiscali legati a detrazioni e deduzioni.
In questi casi la dichiarazione dei redditi, con il modello 730 o con il modello Redditi Persone Fisiche può diventare un vero salvadanaio per i contribuenti, infatti, vi sono spese che possono essere portate in detrazione/deduzione in più anni di imposta.
Si tratta di casi particolari: in genere le detrazioni e le deduzioni possono essere fatte valere nella sola dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta in cui è stata sostenuta la spesa. I casi in cui è possibile attivare questo piccolo salvadanaio sono diversi, ad esempio i versamenti nel fondo pensione, alcune spese sanitarie e i bonus edilizi.
Vediamo nel dettaglio in quali casi si può ottenere un rimborso continuo dell’Irpef e aumentare la busta paga o avere un rimborso direttamente dall’Agenzia delle entrate.
Rimborso Irpef, il «trucco» per riceverlo per più anni
La prima spesa da considerare riguarda il fondo pensione, in questo caso la legge prevede la possibilità di portare in deduzione i versamenti effettuati fino a un ammontare massimo di 5.164,57 euro. Ricordiamo che le deduzioni abbattono la base imponibile e portano una notevole riduzione delle imposte da versare.
Generalmente la deduzione incide sulla sola dichiarazioni dei redditi relativa all’anno d’imposta per il quale è stato effettuato il versamento. Ad esempio, nella dichiarazione 2025 è possibile portare in deduzione le spese sostenute nel 2024. Vi è però un’eccezione.
Per i lavoratori alla prima occupazione il comma 6 dell’articolo 8 del d.lgs 252/2005 prevede che il limite di 5.164,57 sia aumentato di 2.582,29 euro annui per un periodo massimo di 20 anni. In questo caso possiamo avere una deducibilità fino a 7.746 euro.
Nei primi 5 anni di lavoro la normativa consente di accumulare i residui, ad esempio, nell’anno il lavoratore ha versato 1.000 euro nel fondo pensione, quindi non sfrutta la deduzione per un importo di 4.164,57 euro, questa somma si accantona. Per i primi 5 anni è possibile accantonare tutti i residui e portarli in deduzione per i successivi 20 anni in misura massima di 2.582,29 euro ogni anno.
Come aumentare i risparmi con il rimborso continuo Irpef delle spese sanitarie
Il fondo pensione non è l’unico caso in cui le spese sostenute in un anno di imposta possono essere riportate in avanti. Un’ulteriore ipotesi è rappresentata dalle detrazioni delle spese sanitarie. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un’eccezione.
La regola generale prevede che per le spese sanitarie si ottiene la detrazione pari al 19% del costo sostenuto con franchigia di 129,11 euro. È possibile ripartire la detrazione per le spese sanitarie in quattro quote annuali costanti e di pari importo quando il loro ammontare complessivo annuo (righi E1, E2 ed E3 del modello 730 o righi RP1, RP2 ed RP3 del modello Redditi Persone fisiche) è superiore a 15.493,71 euro, al lordo della franchigia di 129,11 euro.
Al verificarsi di ciò, in assenza di capienza fiscale sufficiente, le spese possono essere portate in detrazione in più anni. La scelta di avvalersi della detrazione in un’unica soluzione o in 4 rate deve essere fatta al momento della presentazione della prima dichiarazione dei redditi utile.
Rimborso continuo Irpef con i bonus edilizi
Si è più volte ribadito che non è più possibile avvalersi della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi. Ne consegue che per avvalersi dei benefici fiscali connessi alla ristrutturazione edilizia e all’efficientamento energetico è possibile utilizzare esclusivamente le detrazioni fiscali. Queste sono rateizzabili.
Per il bonus ristrutturazione (50% su una spesa massima di 96.000 euro) gli importi sono ripartiti in 10 rate annuali di uguale valore. La stessa rateizzazione viene applicata per l’ecobonus.
Per il Superbonus originariamente la detrazione spettava in 4 anni. La legge di Bilancio 2025 prevede anche per le spese effettuate nel 2023 la possibilità di spalmare su dieci anni il recupero del Superbonus. Per chi esercita l’opzione la stessa diventa irrevocabile, la stessa deve essere esercitata tramite una dichiarazione dei redditi integrativa di quella presentata per il periodo di imposta 2023.
La possibilità di spalmare in 10 anni le detrazioni per le spese superbonus sostenute nel 2022 era invece già stata riconosciuta Decreto Cessioni, adottato a febbraio 2023, ai contribuenti che hanno sostenuto le spese nel 2022 e hanno preferito non esercitare l’opzione per la detrazione nella dichiarazione del 2023.
Dichiarazione integrativa per le detrazioni dimenticate
Ricordiamo, infine, la possibilità di ottenere le detrazioni «dimenticate». Può capitare di sostenere spese per le quali sono previste detrazioni e purtroppo dimenticare di indicarle nella dichiarazione dei redditi. In questo caso è riconosciuto il diritto di presentare entro il 31 dicembre del quinto anno successivo una dichiarazione integrativa con la quale si portano in detrazione le spese sostenute. Naturalmente valgono le regole inerenti la dimostrabilità delle spese.
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