Eni e Coldiretti hanno siglato un’alleanza per produzione, trasporto e immissione del biometano in ottica di economia circolare. I dettagli dell’accordo
Sviluppare la filiera italiana del biometano agricolo e rendere più sostenibile la mobilità in un’ottica di economia circolare. L’inedita alleanza tra Eni e Coldiretti punta a inserire nel settore trasporti la filiera nazionale del biometano avanzato, valorizzando scarti e sottoprodotti ottenuti dall’agricoltura e dagli allevamenti.
Il protocollo è stato siglato al Parco Tecnologico di Lodi dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e Giuseppe Ricci, Direttore generale Refining & Marketing Eni. L’obiettivo – spiegano Eni e Coldiretti – è «la creazione della prima rete di rifornimento per il biometano agricolo ’dal campo alla pompa’ per raggiungere una produzione di 8 miliardi di metri cubi di gas “verde” entro il 2030 e aiutare l’ambiente».
Coldiretti promuoverà la creazione di mini impianti per il biometano che - afferma Ettore Prandini – “possono arrivare a coprire fino al 12% del consumo di gas in Italia”. Si occuperà inoltre di diffondere tra le aziende associate un modello di gestione dei sottoprodotti e degli scarti agricoli che favorisca la produzione di biometano.
Eni invece metterà in campo azioni finalizzate a concretizzarne la produzione, il trasporto e l’immissione sia nella rete di vendita territoriale che in reti dedicate alle stesse imprese associate.
La salvaguardia dell’ambiente
Sono sempre più numerosi i campanelli d’allarme suonati da organismi di controllo sull’inquinamento in Italia (pochi giorni fa Legambiente ha diffuso la classifica delle città con più smog). E i tempi sono sempre più stretti.
Entro il 2030, spiega Coldiretti in un comunicato, si dovranno ridurre del 40% le emissioni di CO2, mentre il settore trasporti già nel 2020 il 10% del fabbisogno energetico dovrà provenire da fonti rinnovabili. Una sfida che Eni e Coldiretti vogliono accettare, ma non solo per salvaguardare l’ambiente.
L’economia circolare
C’è una sinergia, emerge dalle parole degli interessati, potenzialmente florida fra economia e ambiente. Spiega Giuseppe Ricci:
“L’accordo con Coldiretti permetterà l’integrazione su tutta la filiera produttiva, rappresentando una grande opportunità di sviluppo sostenibile integrato: non solo ambientale, ma anche economico e sociale.”
Grazie all’economia circolare si spera insomma di offrire maggiore competitività alle imprese rendendole più efficienti e green. Collateralmente si favorirebbe lo sviluppo di tecnologie nel settore dei carburanti sostenibili.
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