Rinnovo del contratto forze armate e polizia: da quando partono gli aumenti?

Alessandro Nuzzo

31/05/2022

Dopo tanta attesa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento sul rinnovo del contratto per le forze armate e di polizia con tutti gli aumenti del caso. Ecco da quando scatteranno.

Rinnovo del contratto forze armate e polizia: da quando partono gli aumenti?

L’iter è stato travagliato ma alla fine si è arrivati al passo finale. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale , il nuovo contratto 2019-2021 per le forze armate e di polizia è finalmente realtà. Previsti stipendi più alti oltre all’erogazione degli arretrati.

Una bella boccata d’ossigeno per tutto il comparto difesa italiano composto da 430mila persone. Ma da quando si vedranno questi aumenti? Ecco tutte le info.

Rinnovo del contratto forze armate e polizia: cosa cambia

È da tempo che si discuteva del nuovo contratto nazionale per il triennio 2019/2021 per le forze armate e di polizia. La firma è arrivata a dicembre 2020, ma da allora l’iter burocratico è stato molto lungo e complesso.

Lo scorso mese di aprile è arrivata la firma sul provvedimento da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi la passa è passata alla Corte dei Conti che il 18 maggio scorso con la reg.ne 1282 ha comunicato il superamento del controllo di legittimità del provvedimento.

Da allora ogni giorno era quello buono per vedere la pubblicazione del nuovo contratto in Gazzetta Ufficiale. Sembrava che la pubblicazione dovesse avvenire il prossimo 7 giugno, ma le principali sigle sindacali Aspmi (Associazione Sindacale Professionisti Militari) e Sam (Sindacato Autonomo Militari) hanno insistito affinché avvenisse entro il 31 maggio, per consentire l’inserimento delle novità già nel mese di giugno.

E così è stato: il 31 maggio è avvenuta l’attesissima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sia per le forze armate che per quelle di polizia.

Il nuovo contratto chiarisce il rapporto lavorativo nel triennio 2019/2021 e prevede fondamentalmente un aumento degli stipendi fissato in circa 180 euro lordi annui. Ora i dipendenti della difesa riceveranno tutti gli arretrati e quanto pare anche il Fesi, Fondo di Efficienza dei Servizi Istituzionali.

Da quando scattano gli aumenti

Entrambi i provvedimenti portano come data d’entrata in vigore il 15 giugno. Starà ora alla politica velocizzare i tempi per garantire l’erogazione degli aumenti e degli arretrati già nel cedolino di giugno. Se così non fosse, il mese di luglio sarebbe il principale indiziato per l’entrata in vigore definitiva del nuovo contratto.

E nel mese di luglio si prospetterebbe uno stipendio maxi per i dipendenti del comparto difesa. Perché, oltre agli arretrati e allo stipendio maggiorato, ci sarà anche l’attesissimo bonus una tantum da 200 euro già approvato dal Governo e che sarà erogato con la busta paga di luglio per chi rispetta i requisiti.

Il bonus infatti verrà inserito automaticamente in busta paga per tutti i dipendenti che rispettano il requisito del reddito inferiore ai 35mila euro annui. Non ci sarà bisogno di nessuna richiesta specifica.

Questo varrà non soltanto per i dipendenti delle forze armate e di polizia, ma anche per tutti gli altri dipendenti pubblici e privati. Ancora da decidere invece la modalità di erogazione per i lavoratori autonomi. Per loro sarà istituito un fondo ad hoc che gestirà l’erogazione e che dovrà avvenire presumibilmente previa specifica richiesta.

L’aumento dello stipendio, gli arretrati e il bonus da 200 euro sono una bella boccata d’ossigeno per i dipendenti delle forze armate e di polizia che attendevano da anni un adeguamento contrattuale commisurato anche all’aumento del costo della vita salito alle stelle negli ultimi anni.

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