A che punto è il rinnovo del contratto della scuola? I docenti sono in attesa da quasi 40 mesi per il rinnovo del contratto, soprattutto dopo la scadenza del 1° gennaio 2022 per il nuovo contratto.
A che punto siamo con il rinnovo del contratto per i dipendenti della scuola pubblica? A caro amico, dicono i docenti e i sindacati. Ed è vero, il contratto è scaduto da quasi 40 mesi e il nuovo contratto, se ci fosse, sarebbe ormai scaduto da due mesi. Il ritardo del rinnovo del contratto, scaduto ormai tre anni fa, è essenziale ai docenti italiani per rispondere all’aumento dei prezzi del consumo e la generale inflazione.
A oggi sono previsti 107 euro di aumento e quasi 2.000 euro di arrestati, ma oltre a rappresentare il “minimo indispensabile”, non bastano a risolvere i ritardi e gli arretrati dei rinnovi che negli ultimi 10 anni non hanno risposto al mutamento economico del Paese, fa sapere Marcello Pacifico di Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori).
Per quanto le cifre dell’aumento non siano molto alte danno comunque un segnale positivo per chi attende da anni il rinnovo del contratto, ma ora il costo della vita richiede una rinnovata attenzione da parte del Governo, che ha già risposto ad altri rinnovi, quale per esempio quello delle Forze Armate.
Rinnovo contratto per i docenti della scuola: scadenza e ritardi
Il contratto per la scuola è scaduto il 1° gennaio, ma ancora nessuna ipotesi su quando verrà sottoscritto il rinnovo. Il contratto della scuola è scaduto da quasi 40 mesi (tre anni) e le associazioni iniziano a scalpitare. Giorgio Germani, presidente dell’Anquap (Associazione Nazionale Quadri delle Pubbliche Amministrazioni) chiede spiegazioni. Punta il dito verso il ministro dell’Istruzione, domandando proprio che fine ha fatto il rinnovo contrattuale per l’Istruzione e la Ricerca.
L’Aran (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) non è nelle condizioni di aprire le trattative con i sindacati perché, come spiega Germani, non ha ancora ricevuto l’atto di indirizzo previsto per legge. “Tutto questo è inaccettabile, calpesta i diritti di oltre un milione di dipendenti pubblici e dimostra l’inconsistenza e l’inadeguatezza di chi governa e gestisce il dicastero di viale Trastevere - continua il presidente di Anquap - Se il Ministro c’è, batta un colpo”.
Rinnovo contratto per i docenti della scuola: cosa sappiamo
Il ministro dell’Istruzione è rimasto indietro di due contratti da rinnovare, quello 2019-2021 scaduto da ben 40 mesi e quello 2022-2024 che sarebbe dovuto entrare in vigore dall’1 gennaio 2022. I sindacati sono sul piede di guerra, con almeno 7 punti di inflazione da recuperare, chiedono che l’aumento di 107 euro previsti siano ricalcolati in base all’aumento dell’inflazione, e non solo quella dell’ultimo periodo.
Secondo i sindacati servirebbero almeno 300 euro di aumento per rispondere all’inflazione e al generale aumento del costo della vita degli ultimi 10 anni. Questo aumento proposto, non discusso, aiuterebbe i docenti italiani ad avvicinarsi al valore dello stipendio minimo europeo. I rinnovi dei contratti della scuola sono, da almeno 10 anni, pro-forma e non modificano l’aspetto più importante, ovvero quello economico.
Si aspetta quindi un confronto per quanto concerne gli arretrati, che vanno dai 2.000 ai 2.500 euro e i 105-107 euro di aumento medio a dipendente del triennio 2018/2021. La discussione e l’attenzione, dicono ancora le associazioni, sarebbero gradite, visto anche come il ministero e il ministro dell’Istruzione in più occasioni hanno parlato di valorizzare la scuola. Per farlo bisogna partire da chi compone la scuola, ovvero il personale scolastico, tra Ata e docenti.
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