Una Sentenza controcorrente dei giudici della Corte d’Appello di Milano condanna il Ministero della Salute all’indennizzo di una donna per i danni causati dalle vaccinazioni. Ecco la novità.
Il risarcimento danni da vaccini è oggetto di una Sentenza controcorrente dei giudici della Corte d’Appello di Milano, che condanna il Ministero della Salute all’indennizzo di una donna vittima delle vaccinazioni.
I vaccini, soprattutto in passato, avevano alcuni effetti collaterali che oggi fungono da alimento per le campagne anti vaccino, malgrado la Sanità italiana ritenga che il pericolo sia oggi bassissimo.
Il risarcimento danni richiesto riguarda infatti un vaccino somministrato nel 1975, cui la Corte ha però riconosciuto piena legittimità, visto il peggioramento dello stato di salute dell’allora bambina qualche giorno dopo la seconda somministrazione.
Chiariamo quali sono i diritti del cittadino riguardo al risarcimento per danni da vaccino e cosa hanno sancito i giudici del Tribunale di Milano.
Risarcimento danni da vaccino: cosa prevede la Legge
Il risarcimento per danni da vaccino avviene tramite indennizzo e spetta al soggetto che ha riscontrato complicanze a causa delle vaccinazioni obbligatorie, oltre che per trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.
L’indennizzo è sotto forma di assegno e non riguarda solo il paziente cui è stato somministrato il vaccino difettoso, ma anche tutte le possibili vittime secondarie del danno.
A sancirlo è la Legge 210/1992, che evidentemente si pone il problema di effetti di contagio, oltre che del tempo di versamento stimato per 15 anni.
L’indennizzo è cumulabile con altri tipi di risarcimento e nel caso in cui dal danno derivi anche la morte, l’assegno per danni da vaccino potrà diventare reversibile, oppure una somma una tantum di circa 77 mila euro.
L’opinione della Corte Costituzionale sui danni da vaccino
Sulle vaccinazioni consigliate è intervenuta anche la Corte Costituzionale con la pronuncia 107/2012, che non soltanto ha sottolineato il dovere dello Stato di predisporre una indennità per danni da vaccino, ma anche il sacrificio della vaccinazione come contributo alla protezione della comunità.
I vaccini obbligatori e consigliati sono infatti compresi nel Piano di Vaccinazione Nazionale per il raggiungimento dell’immunità di gregge, ottenuta con la copertura di almeno l’85% dei membri della comunità vaccinati.
L’allarme diramato dal Ministero della Salute e recentemente discusso dalle posizioni anti vaccino riguarda il rischio crescente di non rientrare in questa soglia, determinando un pericolo reale anche per i restanti paesi dell’Unione Europea.
Malgrado le diverse impostazioni, la Sanità italiana sta comunque proseguendo nell’aumento della protezione della popolazione, siglando un decreto che obbliga i genitori a completare le vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione a scuola.
Il risarcimento danni da vaccino: la Sentenza del Tribunale di Milano
Il risarcimento per danni da vaccino assegnato alla ricorrente della Sentenza del Tribunale di Milano deriva dall’effetto collaterale provocato da una vaccinazione somministrata in Asl nel 1975.
Il vaccino imperfetto procurò una grave encefalopatia alla vittima, seguita poi a epilessia. Anche il Codacons ha colto la palla al balzo per ricordare quanto ancora manchi nei riguardi dell’informazione sui farmaci e sui vaccini.
Tuttavia, questi casi non sono da prendere ad esempio, non soltanto per la rarità delle reazioni avverse a vaccini, ma anche per l’anteriorità del caso citato.
Il 1975 è ormai svanito nel tempo ed Aifa ed Ema sono più che valide garanzie di efficacia dei vaccini.
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