I rischi per le imprese italiane nel 2022: l’analisi di S&P

Violetta Silvestri

14/12/2021

Come sarà il 2022 per le imprese italiane? In un rapporto sulle prospettive del prossimo anno di S&P Global Ratings, l’attività imprenditoriale dell’Italia è in focus: quali rischi per la crescita?

I rischi per le imprese italiane nel 2022: l’analisi di S&P

Imprese italiane: quale crescita e quanti rischi nel 2022?

Una risposta a questi interrogativi sullo stato di salute del tessuto produttivo e imprenditoriale nazionale è stata offerta dall’ultimo rapporto di S&P Global Ratings sull’outlook del prossimo anno.

La crescita per le aziende in Italia ci sarà, ma con alcuni rischi da non sottovalutare nel 2022.

Imprese italiane: l’outlook 2022 secondo S&P

Il tessuto imprenditoriale italiano probabilmente godrà di una crescita dei ricavi nei prossimi anni, 2022 e 2023: questa la buona notizia dalle previsioni S&P sulle aziende del nostro Paese.

Tuttavia, non possono essere sottovalutati alcuni rischi che ancora metteranno a dura prova la piena ripresa delle imprese nel 2022.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 ore, il documento S&P ha messo in chiaro che il prossimo anno le aziende anche italiane dovranno affrontare diverse minacce, quali:

  • persistenza dei colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento;
  • pressioni inflazionistiche;
  • incertezza pandemica;
  • condizioni di finanziamento più rigide con tapering delle banche centrali;
  • rischio ambientale con ricadute su materie prime e materiali;
  • costi crescenti delle emissioni CO2 con il piano UE ambientale Fit for 55

Nello specifico, è stato evidenziato che è già in atto un rallentamento del recupero dei margini, poiché le imprese tendono a ritardare il passaggio dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia al prezzo finale per il consumatore.

Non solo, l’analisi di S&P ha mostrato che la legislazione ambientale UE severa, tra le più restrittive al mondo, avrà ripercussioni su trasporti, automobili, servizi pubblici, edifici, acciaio e cemento. Le emissioni di carbonio costeranno sempre di più e le aziende potrebbero aver bisogno di maggiori investimenti per centrare i target del piano Fit for 55.

L’analista del credito di S&P Global Ratings Renato Panichi, intervenendo su Il Sole 24 ore, ha comunque elencato una serie di dati positivi che fanno ben sperare le imprese italiane nel 2022.

Tra questi, sono stati evidenziati i seguenti numeri: il 75% delle aziende ha prospettive stabili e quelle negative sono crollate al 4% (40% nel 2020). Inoltre, gli investimenti sono valutati in crescita, con un +30% nel 2021 e +9% nel 2022.

Inoltre, le condizioni di liquidità sono in miglioramento e le moratorie sul debito sono calate al 4% rispetto al debito totale (il picco era del 15% a fine 2020).

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