Nonostante gli stimoli monetari e fiscali, gli operatori con un’esposizione sull’azionario si trovano, e si troveranno nei prossimi mesi, a fronteggiare 4 rischi principali. Vediamo quali.
Partita nella seconda metà di marzo, la ripresa dello S&P500 ha permesso all’indice principale del listino statunitense di recuperare oltre 30 punti percentuali. Nonostante questo, da inizio anno il saldo dell’indice che raggruppa le 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione fa segnare un più misero +0,5%.
Niente a che vedere con il +30% registrato dai prezzi dell’oro o con il +77% registrato nel 2020, dal Vix, più comunemente chiamato l’indice della paura.
In una nota di qualche giorno fa, Mobeen Tahir, Associate Director, Research di WisdomTree, ha rilevato che “dopo i precedenti crolli dei mercati azionari - in particolare il crollo delle dotcom e la crisi finanziaria globale - l’oro ha fortemente sovraperformato l’azionario. In questo caso, la ripresa delle azioni - in modo apparentemente controintuitivo - va nella stessa direzione dell’oro. Ed è così, infatti, dal marzo di quest’anno”.
I 4 rischi che corre chi investe in azioni
Secondo l’esperto di WisdomTree, sono 4 i rischi che corre chi investe in azioni:
- Utili: l’insieme degli utili effettivi e stimati dell’indice S&P 500 del secondo trimestre segna un calo del 44% rispetto all’anno precedente. Alla luce del rally messo a segno dalle azioni nel secondo trimestre, la debolezza degli utili potrebbe deludere Wall Street.
- Contagi: il continuo aumento di nuovi casi giornalieri di Covid-19 in tutto il mondo potrebbe avere un impatto sui mercati, soprattutto se gli investitori realizzeranno che le speranze di un imminente vaccino potrebbero essere premature.
- Dati economici: i dati sull’andamento del Prodotto interno lordo del secondo trimestre per gli Stati Uniti e l’Europa, nel caso della prima economia è stato registrato un -32,9% trimestrale (annualizzato) mentre nel Vecchio continente la contrazione si è attestata al 12,1%, potrebbero fungere da sveglia. “Il rialzo degli indici dei decisori di acquisti, da cui i mercati traggono grande conforto, indica solo un miglioramento di mese in mese, e non una ripresa olistica dell’economia”.
- Geopolitica: anche se i mercati sembrerebbero aver temporaneamente messo da parte le tensioni tra Stati Uniti e la Cina, si tratta della questione dominante nel mondo pre-Covid19.
Cosa scegliere tra oro e azioni?
Grazie al mix di stimoli, monetari e fiscali, messo in campo dalle autorità di praticamente tutte le maggiori economie, da marzo gli indici azionari globali hanno registrato una decisa risalita. Anche se si tratta di misure che saranno confermate, è improbabile che i 4 rischi citati non finiscano per influenzare la direzionalità dei mercati.
“Ciò crea uno scenario –continua Tahir - in cui sia le azioni che l’oro potrebbero continuare a spingersi verso l’alto. Gli investitori possono continuare ad aumentare l’esposizione azionaria, ma al contempo cercano di mitigare il loro rischio di ribasso con quella che sembra essere la nuova opzione put: l’oro”.
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