I rischi per chi lavora al computer

Noemi Secci

8 Ottobre 2018 - 14:12

Rischi per i videoterminalisti: quali sono, come evitarli, come predisporre la postazione di lavoro e organizzare l’attività.

I rischi per chi lavora al computer

La normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro deve essere applicata anche ai lavoratori che svolgono la propria attività al computer, ossia ai video terminalististi.

Il fatto che il lavoro sia svolto in un ufficio, da seduti e davanti a un pc, difatti, non comporta l’assenza di rischi: al contrario, i videoterminalisti sono una categoria di lavoratori obbligati alla sorveglianza sanitaria, cioè a sottoporsi a controlli medici periodici.

Vediamo allora, nel dettaglio, quali sono i rischi per chi lavora al computer e che cosa si può fare per evitare qualsiasi problema di salute.

Chi sono i videoterminalisti?

I video terminalisti sono dei lavoratori che svolgono almeno 20 ore medie settimanali di attività utilizzando un videoterminale, cioè una qualsiasi apparecchiatura dotata di monitor.

Può trattarsi di un computer desktop, di un notebook, di un tablet o di qualsiasi altro dispositivo che sia dotato di schermo (affinché possa parlarsi di videoterminale) .

Quali sono i rischi per chi lavora al videoterminale?


I rischi per chi lavora al computer sono di varia natura: questo tipo di attività può procurare infatti dei disturbi alla vista, all’apparato muscolo-scheletrico, ma anche il rischio stress non è da sottovalutare.

Quali sono i disturbi alla vista per chi lavora al computer?

I più frequenti disturbi che si verificano a causa dell’affaticamento all’apparato visivo per chi lavora tante ore al computer sono:

  • frequente lacrimazione;
  • secchezza dell’occhio;
  • visione sfocata o sdoppiata;
  • ammiccamento e tremore;
  • palpebre pesanti;
  • difficoltà alla lettura;
  • mal di testa;
  • difficoltà di adattamento;
  • fastidio alla luce.

Lavorare tante ore al computer peggiora i disturbi della vista?


Il lavoro al computer, se si rispettano determinati accorgimenti, non può pregiudicare la vista. Tuttavia, se all’origine ci sono dei difetti visivi mal corretti, come la miopia o la presbiopia, il lavoro al computer può peggiorarli.

Quali sono gli accorgimenti per non affaticare la vista?

Per evitare l’affaticamento visivo, è consigliabile fare delle pause frequenti, distogliere di tanto in tanto lo sguardo dallo schermo, cercare di guardare il più lontano possibile e di spostare lo sguardo da un punto all’altro della stanza, o fuori dalla finestra se c’è la possibilità di osservare immagini lontane.

La postazione di lavoro deve essere attrezzata in modo da evitare l’illuminazione diretta del monitor e del piano di lavoro da parte delle fonti di luce, sia artificiali che naturali. In pratica, si devono evitare abbagliamenti e riflessi.

Le fonti di luce devono essere poste parallelamente all’asse tra operatore e videoterminale, e devono essere opportunamente schermate. Ad esempio, la finestra deve essere collocata lateralmente e schermata con delle veneziane o delle tende, non deve risultare mai di fronte o alle spalle dell’operatore, per evitare abbagliamenti e riflessi.

Anche la luce artificiale deve avvicinarsi più possibile all’illuminazione naturale ed essere schermata.

L’operatore deve lavorare a una distanza tra i 50 e 70 cm dal monitor. Lo schermo deve essere ampio, l’illuminazione regolabile, e deve essere indipendente dalla tastiera.

Il piano di lavoro e la tastiera devono essere opachi e non di colore bianco o nero.

Quali sono i disturbi all’apparato muscolo-scheletrico per chi lavora al computer?

Stare seduti per tante ore può comportare diversi disturbi all’apparato muscolo-scheletrico, così come digitare velocemente alla tastiera ed utilizzare il mouse prolungatamente: cervicalgia, tunnel carpale, scoliosi, irrigidimento dei muscoli delle spalle e delle braccia, intorpidimento delle gambe, problemi di circolazione e ristagno linfatico.

L’eccessiva sedentarietà può favorire il sovrappeso e peggiorare alcuni disturbi, come la cellulite.

Che cosa fare per evitare i disturbi che derivano dallo stare troppo tempo seduti?

Lavorare per diverse ore al computer, da seduti, non è sicuramente salutare. Per evitare i principali disturbi, bisogna cercare di alzarsi il più possibile, in modo da svolgere almeno il 20% del lavoro in piedi.

È importante fare delle frequenti pause e sgranchirsi le gambe con delle piccole passeggiate.

È inoltre importante attrezzare la postazione di lavoro in modo idoneo:

  • la sedia deve essere ergonomica, regolabile in altezza, con sedile regolabile in altezza ed inclinazione, con cinque ruote;
  • l’altezza del piano di lavoro deve essere proporzionata alla statura dell’operatore, e si devono regolare il piano di lavoro e la sedia in modo che ci sia sufficiente spazio per le gambe del lavoratore;
  • la tastiera ed il mouse devono essere indipendenti dal pc: è sconsigliabile, per questo, utilizzare un notebook per molto tempo;
  • è consigliato l’utilizzo di un poggiapiedi, per evitare la compressione della parte inferiore delle cosce.

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro verso chi lavora al computer?

Il datore di lavoro, oltre a predisporre la postazione lavorativa in modo idoneo, deve riconoscere ai dipendenti, tassativamente, una pausa di 15 minuti ogni due ore di lavoro al videoterminale.

Deve inoltre sottoporli a sorveglianza sanitaria, con visite mediche alla vista ed all’apparato muscolo-scheletrico.
Le visite devono avere la seguente frequenza: ogni due anni, se l’operatore ha almeno cinquant’anni oppure ha dei difetti pregressi, diversamente ogni cinque anni.

Il datore deve inoltre descrivere nel DVR, il documento di valutazione dei rischi, tutti i rischi esistenti per la salute e per la sicurezza dei videoterminalisti, compresi quelli relativi all’ambiente di lavoro.

Anche un ambiente di lavoro troppo caldo o troppo freddo, troppo umido o con correnti eccessive, difatti, può comportare dei problemi di salute, oltre al sovraffaticamento causato dalle condizioni sfavorevoli.

Da non sottovalutare, infine, il rischio stress, determinato non solo dalla posizione statica protratta per tanto tempo, dall’affaticamento visivo e dalla monotonia del lavoro, ma soprattutto dall’affaticamento mentale che la generalità dei lavori intellettuali comporta. È importante cercare, a tal fine, di alternare il più possibile le mansioni e di non imporre dei carichi eccessivi di lavoro.

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