Le imprese possono ottenere un risparmio fiscale tramite l’acquisto diretto di crediti fiscali e con il credito di imposta. Ecco come si fa
Il tema del risparmio fiscale oggi riguarda tutte le imprese di ogni dimensione: il carico di imposte può risultare essere molto oneroso, per questo è bene conoscere e adottare tutti gli strumenti che possono ridurre il pagamento dei debiti verso l’Erario.
Oggi esistono alcuni strumenti per ottenere il risparmio fiscale: il più interessante in questo periodo è quello dei crediti fiscali, ma c’è anche la possibilità di utilizzare il credito di imposta.
Vediamo come le imprese possono ricorrere a questi strumenti.
Risparmio fiscale con acquisto di crediti: imprese come le banche
È noto come la cessione dei crediti fiscali abbia portato vantaggi alle imprese dell’edilizia che lo hanno utilizzato durante il Superbonus.
Va però sottolineato che non sono state le uniche a guadagnarci.
Gli stessi vantaggi, infatti, sono stati appannaggio anche di chi li ha acquistati, ovvero le banche.
Grazie all’acquisto di crediti fiscali a un prezzo scontato rispetto a quello di mercato, infatti, le banche hanno potuto ottenere un risparmio fiscale consistente, stimabile tra il 15% e il 20%.
È lecito chiedersi allora se anche le imprese che hanno un carico fiscale rilevante possono utilizzare lo stesso tipo di meccanismo per ottenere un risparmio fiscale.
La risposta è sì: lo possono fare tramite l’acquisto diretto di crediti fiscali da altre imprese.
Risparmio fiscale con acquisto di crediti da altre imprese: come si fa
Con l’acquisto diretto di crediti fiscali le imprese possono ottenere un risparmio fiscale quantificabile fino al 30% di sconto sulle imposte.
Oggi le imprese possono acquistare crediti fiscali da altre imprese, che hanno bisogno di monetizzare, a un prezzo inferiore al valore nominale, con benefici per tutti.
L’impresa che vende il credito fiscale ottiene liquidità immediata.
L’impresa che acquista ottiene un risparmio fiscale, che è pari alla differenza tra il valore nominale del credito e il prezzo a cui lo ha acquistato.
È definito "acquisto diretto”, in quanto l’impresa che acquista compra il credito direttamente da imprese edili e general contractor, senza passare dalle banche.
La procedura può essere conclusa con l’intervento di un advisor finanziario.
L’advisor lavora a tutela di entrambe le imprese, infatti, oltre ad effettuare il match tra impresa venditrice e acquirente, svolge la due diligence sui crediti fiscali venduti e fungendo da garante del pagamento dei crediti.
Puoi richiedere più informazioni su questo strumento di risparmio fiscale qui.
Risparmio fiscale con acquisto diretto di crediti: le tutele
L’impresa che acquista crediti fiscali per ottenere un proprio risparmio fiscale deve essere sicura di fare tutti i passi in modo corretto.
Va considerato, infatti che i crediti fiscali ceduti da imprese edili possono essere soggetti a controlli e, in situazioni di difformità, ad annullamento degli stessi.
Per questo è importante che l’impresa si faccia supportare nell’acquisto da società che svolgono una due diligence accurata, sia sui crediti fiscali, sia sulle imprese cedenti.
L’acquisto diretto di crediti fiscali, comunque, è un metodo tutelante per l’impresa acquirente.
Sono tre le caratteristiche che tutelano l’impresa.
Per prima cosa, è previsto l’acquisto per singola annualità, anziché su base pluriennale.
L’acquisto di credito fiscale relativo alla sola annualità corrente è più tutelante per l’acquirente in quanto è utilizzabile nell’immediato, solitamente in un arco di 3 mesi, e quindi è meno esposto a rischi sull’utilizzo rispetto a un acquisto pluriennale, che prevede per sua natura tempi di compensazione più lunghi.
La seconda caratteristica a tutela dell’impresa acquirente riguarda il fatto che di norma i crediti fiscali sono utilizzati su importi contenuti, per coprire le imposte di breve termine.
Infine, l’acquisto diretto di crediti fiscali aggrega crediti di più cessionari, minimizzando il rischio di concentrazione.
In tal modo la diversificazione delle fonti da cui deriva il credito riduce al minimo il potenziale impatto di eventuali criticità legate a un singolo soggetto cessionario o cantiere.
Risparmio fiscale anche con il credito d’imposta, come funziona
Oltre all’acquisto diretto di crediti fiscali un altro strumento di risparmio fiscale molto valido per le imprese è il credito d’imposta.
Il credito d’imposta è un vero e proprio “buono fiscale”, che matura a fronte di spese incorse dall’impresa su alcune aree specifiche e che viene utilizzato per pagare i principali tributi fiscali come IRES, IRAP e IVA.
La sua applicabilità è praticamente universale: è infatti utilizzabile da tutte i tipi di società indipendentemente da natura giuridica e dimensione.
Diventa uno strumento che può portare a un risparmio fiscale rilevante, soprattutto in caso di spese pluriennali.
Possono infatti essere attestate non solo le spese dell’anno corrente, ma anche quelle di esercizi precedenti.
Una volta rilasciata l’attestazione, il credito è fruibile immediatamente.
Le principali tipologie di spesa che comportano, se attestate, la maturazione di un credito d’imposta sono:
- attività di Ricerca e Sviluppo: su queste spese è possibile recuperare fino al 45% dell’importo, portandolo in compensazione in F24.
- formazione del personale in ambiti 4.0 (es: Digital Marketing, Big Data, Cloud Computing): su queste spese è possibile recuperare fino al 70% dell’importo, portandolo in compensazione in F24.
- acquisto di macchinari tecnologicamente avanzati: su queste spese è possibile recuperare fino al 50% dell’importo, portandolo in compensazione in F24.
In collaborazione con Blue Ocean
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