Si può andare al ristorante il giorno di Natale? Ecco quali sono le regole del DPCM per le zone gialle, rosse e arancioni.
Si potrà andare al ristorante il giorno di Natale? Il governo si appresta a definire quali saranno le regole da seguire durante le prossime festività, tra cui anche quelle che riguardano la possibile apertura dei ristoranti.
Secondo le anticipazioni contenute nella bozza del nuovo documento, che il presidente del Consiglio si appresta a firmare, il giorno di Natale, così come quello di Santo Stefano e di Capodanno, con molta probabilità i ristoranti resteranno aperti a pranzo, ma con delle restrizioni molto rigide. L’obiettivo del nuovo documento infatti, come più volte ribadito, sarà quello di scongiurare il più possibile la diffusione del virus durante le imminenti festività, ma soprattutto quello di evitare un “libera tutti” come accaduto la scorsa estate.
Ristoranti aperti a Natale: le regole del DPCM
Secondo quanto anticipato nella bozza del nuovo DPCM, non sono previste delle ulteriori restrizioni per quanto riguarda l’attività dei ristoranti durante le festività. Chi vorrà andare a festeggiare il Natale al ristorante dunque potrà farlo, ma solo in alcune zone e nel pieno rispetto di una serie di norme molto rigide.
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Il nuovo documento del governo conferma la suddivisione dell’Italia in tre fasce di rischio, per le quali sono state disposte regole diverse. All’interno delle regioni gialle, i ristoranti potranno rimanere aperti dalle ore 5 del mattino fino alle 18, anche nei giorni festivi e a Natale, consentendo quindi a chi lo vorrà, di festeggiare fuori casa.
Niente tavolate però: “Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”, si legge nel documento. Dopo le 18 resta consentita l’attività di ristorazione solamente per l’asporto (fino alle 22) e per le consegne a domicilio (senza limiti di orario).
Diversa la situazione nelle zone arancioni e rosse. In queste regioni infatti i bar e i ristoranti non potranno consentire il consumo al tavolo, ma potranno lavorare solamente con la consegna a domicilio e l’asporto.
Altro discorso ancora per gli alberghi. Il documento del consiglio dei ministri infatti prevede che le strutture alberghiere possano continuare la loro attività anche all’interno delle zone rosse e arancioni, senza alcuna restrizione di orario, ma solo per gli ospiti della struttura. Al fine di evitare delle possibili escamotage per scavalcare il DPCM a Capodanno, il governo potrebbe prevedere una deroga per la notte di San Silvestro: “dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera”.
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