Su alcune cartelle la rottamazione quater produce un effetto «di sconto» più alto rispetto ad altro. Vediamo su quali conviene di più e su quali di meno.
La Sanatoria introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 con diverse misure per mettere a posto la propria situazione debitoria con il Fisco attraverso la tregua fiscale. La misura che sicuramente verrà maggiormente utilizzata dai contribuenti sarà la definizione agevolata, o rottamazione, che permette al contribuente di saldare i propri debiti con il Fisco con agevolazioni economiche che possono essere anche molto importanti. Ma la scadenza per presentareistanza di adesione è vicina alla scadenza e bisogna fare presto se si vuole cogliere l’occasione. La domanda, infatti, va presentata entro il 30 giugno 2023.
La rottamazione quater, infatti, prevede il pagamento solo del debito iniziale senza le eventuali sanzioni o interessi maturate nel tempo.
Il debito residuo che si andrà a pagare, quindi, sarà stornato di aggio e interessi per la ritardata iscrizione a ruolo e questo porta il contribuente che aderisce alla definizione agevolata delle cartelle a poter fruire di ingenti sconti.
Ma i vantaggi non finiscono con gli sconti, visto che la definizione agevolata sospende eventuali pignoramenti già con la domanda di adesione e il fermo amministrativo del veicolo con il pagamento della prima rata.
Ma se, come detto, gli sconti ci sono in tutte le cartelle esattoriali, gli sconti maggiori si hanno laddove le cartelle riportano sanzioni più alte. E sono, quindi, quelle riferite a debiti più vecchi in cui gli interessi di mora e gli oneri di riscossione incidono in modo più pesante.
Quando è più conveniente la rottamazione cartelle?
L’utilizzo della definizione agevolata, quindi, risulta maggiormente conveniente grazie anche allo stralcio dell’aggio (gli oneri di riscossione) che pesa, solitamente , sulle somme iscritte a ruolo dal 6 al 9%.
Ma lo sconto elevato sulle vecchie cartelle è dovuto soprattutto alla cancellazione del carico delle sanzioni che arrivano, in alcuni casi, anche al 360% delle somme dovute inizialmente. Proprio per questo motivo anche l’attuale viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, parlando della riforma fiscale, ha evidenziale l’esigenza di ridimensionare le sanzioni imposte dal sistema tributario rendendole più leggere.
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I profili sanzionatori
Il profilo sanzionatorio, infatti, è piuttosto variabile e cambia dal 30% in caso di mancato versamento delle imposte dichiarate fino ad arrivare al 360% in caso di dichiarazione infedele.
Ma le pene sono variabili e possono prevedere percentuali che vanno dal 60/90% al 120/180% fino a toccare il 270% in caso di falsa documentazione. E’ previsto un profilo sanzionatorio del 500%, poi, per il mancato pagamento del bollo e del 1000% se si omette di pagare l’imposta che si deve sulle cambiali.
Comprensibile, quindi, che le sanzioni hanno un peso sicuramente non indifferente sulle cartelle esattoriali e il fatto che la rottamazione vada a cancellare le sanzioni previste è uno degli effetti maggiori della definizione agevolata.
Interessi di ritardata iscrizione a ruolo
A pesare sulla cartella esattoriale sono anche gli interessi di ritardata iscrizione a ruolo che scatta dal giorno successivo a quello della scadenza del pagamento fino al giorno in cui la gestione del recupero è affidata all’agente della riscossione. E sono pari al 4% annuo delle somme dovute. Ovviamente più un debito è vecchio, più gli interessi saranno pesanti.
La maggiore convenienza della definizione agevolata
Non è detto, quindi, che la definizione agevolata abbia una maggiore convenienza per debiti più vecchi. In questo caso, infatti, incide sulla cancellazione degli interessi. Ma potrebbero esserci anche cartelle più recenti dove la sanzione è maggiore e solo abbattendo quest’ultima si riesce a pagare una percentuale decisamente più bassa del debito.
Ovviamente la maggiore convenienza varia di caso in caso, ma ci sono caso in cui i debito totali risultano ridotti anche dell’80% con cancellazione di aggio, interessi e sanzioni.
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