Rottamazione cartelle, la scadenza si avvicina ma l’intimazione a pagare non cessa

Patrizia Del Pidio

7 Aprile 2023 - 14:04

Anche poche settimane per presentare domanda di adesione alla definizione agevolata ma l’Agenzia delle Entrate ancora invia intimazione a pagare.

Rottamazione cartelle, la scadenza si avvicina ma l’intimazione a pagare non cessa

Ancora poco più di 3 settimane per presentare la domanda di definizione agevolata delle cartelle esattoriali, il cui termine, ricordiamo, scade il 30 aprile 2023 (salvo proroghe dell’ultimo momento). L’Agenzia delle Entrate a tal proposito, però consiglia di attivarsi prima del termine ultimo, questo per evitare "i rallentamenti dei sistemi informatici per l’alto traffico degli ultimi giorni”.

Nel frattempo, però, ai contribuenti continuano ad arrivare intimazioni di pagamento per debiti con il Fisco nonostante ci sia tempo fino al 30 aprile per poter provvedere a rottamare dette cartelle esattoriali. Ma cerchiamo di capire cosa sta succedendo e perché.

Intimazione a pagare

Alcuni contribuenti, nonostante la Tregua fiscale in corso, hanno ricevuto da inizio anno delle intimazioni di pagamento che richiedevano il versamento delle somme dovute entro 5 giorni per evitare che l’Agenzia procedesse all’esecuzione forzata per il recupero delle stesse.

Via al pignoramento nonostante la tregua fiscale? Come è possibile che l’Agenzia chieda un pagamento entro 5 giorni nonostante sia in vigore una tregua fiscale che permette di rottamare le cartelle con pagamento agevolato entro il 30 aprile?
Si tratta di una discordanza tra diritti e doveri dei contribuenti il fatto che l’Agenzia intimi al pagamento prima del termine della scadenza della presentazione della domanda di rottamazione? O si tratta di una svista del contribuente poco attento?

Il contribuente non sempre è attento

Quando si riceve una missiva dell’Agenzia delle Entrate di diverse pagine scritte fitte e in piccolo, difficilmente si legge tutto. E ci si sofferma solo su quello che si fa più paura: l’intimazione di pagamento e la minaccia di pignoramento.

Il resto si tralascia perché il più delle volte non lo si ritiene importante. Ma in questo caso, invece, lo è. Perché nelle pagine seguenti l’Agenzia delle Entrate chiarisce che il contribuente, anche se non paga entro i 5 giorni intimati, ha comunque il diritto di presentare entro il 30 aprile 2023 la domanda di adesione alla definizione agevolata. E quindi il rischio di pignoramento non è poi così immediato.

Ma bisogna leggere tutto, fino in fondo per capirlo. E per capire che la rottamazione è un beneficio per tutti, anche per coloro che ricevono un avviso di intimazione a pagare. In questi casi, per evitare che l’azione esecutiva possa procedere, il consiglio è quello di presentare domanda di adesione alla rottamazione quanto prima perché già la domanda di adesione blocca la procedura forzata e il pignoramento.

Poi bisognerà attendere il 30 giugno per capire se la domanda presentata verrà accolta e cosa risponderà l’Ader. Ma c’è tempo ancore per quello.

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