Rottamazione quinquies, quater e condono: le nuove sanatorie per chi non paga le tasse

Patrizia Del Pidio

22 Aprile 2025 - 13:40

Per estinguere i debiti con il Fisco questo 2025 offre diverse possibilità con rottamazione quinquies, riammissione alla quater e condono tombale. Vediamo cosa conviene e per chi.

Rottamazione quinquies, quater e condono: le nuove sanatorie per chi non paga le tasse

Rottamazione quinquies, riammissione alla quater e condono tombale, le sanatorie che vengono offerte ai contribuenti che non hanno pagato le tasse sono molteplici e si sommano alla nuova rateizzazione ordinaria}} che, dal 2025, ha tempi più lunghi. Il Fisco offre diverse strade a chi ha debiti, per sistemare la situazione debitoria.

Da una parte la riammissione alla rottamazione quater, la cui domanda può essere presentata entro il 30 aprile e che permette di risalire sul treno della sanatoria per chi è decaduto entro il 31 dicembre 2024. Si tratta di una sorta di nuova proroga, prevista dal decreto Milleproroghe, che riapre i termini della rottamazione quater, ma solo ai decaduti (che sono all’incirca 600.000).

Dall’altra la rottamazione quinquies, la nuova proposta avanzata a fine 2024 dalla Lega attualmente in discussione. Si tratta di due misure importanti sia per i contribuenti che per le casse dello Stato a cui si somma anche quello che è stato definito condono tombale.

Proprio per l’impatto che le sanatorie hanno sui conti pubblici, visto che permettono di rientrare dei crediti, la maggioranza ha voluto riaprire i termini per aderire alla rottamazione, o quanto meno per rimettere in gioco i decaduti. La riapertura delle possibilità per i decaduti della rottamazione quater potrebbe garantire nuove e corpose entrate con l’obiettivo di utilizzare i fondi per diminuire ulteriormente le tasse il prossimo anno, ma allo stesso nuove entrate potrebbero essere portate anche dalla rottamazione quinquies che potrebbe arrivare tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

Riammissione alla rottamazione quater

Per i decaduti della rottamazione quater entro il 31 dicembre 2024 c’è la possibilità di presentare domanda di riammissione al piano di dilazione entro il 30 aprile 2025. In questo modo il debito residuo potrà essere spalmato su 10 rate, la prima della quale da versare entro il 31 luglio 2025.

La possibilità per i riammessi è quella di pagare in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o scegliere il pagamento rateale: per non far scivolare le scadenze oltre quanto previsto per la definizione agevolata, però, si dovrà rateizzare il versamento delle rate residue in 10 rate di modo che anche i decaduti riammessi terminino di pagare tutto il dovuto entro la fine del 2027.

Questo comporterà, però, un piano di dilazione con rate sensibilmente più alte: le rate previste inizialmente dalla rottamazione quater, infatti, saranno maggiorate anche da un ulteriore 10% dell’importo delle rate non versate fino a ora che, nella migliore delle ipotesi sono almeno 3 (quella di novembre 2024, quella di febbraio 2025 e quella di maggio 2025, ma è ovvio che potrebbero essere anche di più).

In arrivo la rottamazione quinquies

Va ricordato che la definizione agevolata non conviene solo al contribuente con cartelle esattoriali ma anche all’Erario che, scontando interessi e sanzioni, si assicura il gettito dei crediti che avanza.

I crediti fiscali in magazzino, secondo gli ultimi dati , dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ammontano a oltre 1.267 miliardi di euro. Molti di questi debiti sono irrecuperabili perché intestati a persone decedute o nullatenenti o imprese cessate, in larga parte riguardano soggetti verso cui già sono stati svolti atti senza successo.

Proprio per questo motivo da diversi mesi la Lega si batte per una nuova versione della rottamazione che vada a superare le criticità delle versioni precedenti:

  • piano di dilazione più lungo;
  • un maggior numero di rate a cadenza mensile;
  • una decadenza più difficile.

La rottamazione quinquies sulla carta sembra essere la soluzione definitiva per i debitori, ma si tratta di una misura ancora in discussione la cui data di entrata in vigore appare assai incerta al momento..

Cosa prevede la rottamazione quinquies di diverso? Innanzitutto si vuole permettere al cittadino con debiti di pagare senza sanzioni e interessi in 10 anni (le versioni precedenti della rottamazione si sono sempre articolate in 5 anni), in 120 rate mensili (contro le 18 previste negli anni passati) tutte di uguale importo (senza, quindi, le prime due maxi rate iniziali). Inoltre la decadenza è prevista quando risultano non pagate 8 rate (nelle precedenti edizioni della definizione agevolata bastava un singolo giorno di ritardo per decadere).

La rottamazione quinquies, quindi, proprio per la sua flessibilità potrebbe essere la misura definitiva per permettere ai contribuenti di chiudere la partita con i debiti fiscali.

Condono tombale, cos’è?

Accanto alle due rottamazioni, la quater e la quinquies, nel 2025 fa il suo debutto anche quello che è stato chiamato «condono tombale»: si tratta del discarico automatico delle cartelle esattoriali che, proprio dall’inizio di quest’anno dovrebbe essere applicato ai debiti che non possono essere riscossi.

Di fatto, l’agente di riscossione dopo 5 anni dall’iscrizione a ruolo, restituisce la cartella esattoriale all’ente che vanta il credito, se non è riuscito a riscuoterla. Si tratta di un meccanismo che dovrebbe agire solo sui debiti inesigibili, quelli che gravano su nullatenenti, deceduti o imprese fallite.

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