Trump vuole la Groenlandia, ma il portavoce del Cremlino Peskov ha dichiarato che la regione artica - compresa l’isola appartenente alla Danimarca - rientra negli interessi strategici della Russia.
Donald Trump vuole annettere la Groenlandia agli Stati Uniti, acquistandola dalla Danimarca oppure usando la “forza”, nonostante Copenaghen sia un alleato di ferro della Casa Bianca oltre che membro della Nato.
Secondo Giorgia Meloni le dichiarazioni di Donald Trump sulla Groenlandia - ma anche su Panama e Canada - sono dei messaggi inviati agli altri grandi leader mondiali, non delle vere e proprie intenzioni di annessione.
Per molti invece il presidente eletto degli Stati Uniti questa volta - durante il primo mandato la Danimarca già ha rifiutato un’offerta del tycoon - starebbe facendo sul serio, spiegando che gli Usa hanno bisogno dell’isola “per la sicurezza economica”, ma dietro ci sarebbero anche motivazioni militari.
Se si tratta di una “sparata” oppure di una reale intenzione lo sapremo dopo il 20 gennaio, data in cui Donald Trump tornerà a essere ufficialmente il presidente degli Stati Uniti. Nel frattempo la Groenlandia però non sembrerebbe far gola solo a Washington.
La Russia infatti da tempo ha messo gli occhi sull’Artico, regione molto ricca di risorse - petrolio, gas e terre rare - che devono essere in gran parte ancora scovate e utilizzate, tanto che in passato più volte si è ipotizzato che una guerra mondiale potesse scoppiare proprio per il Polo Nord.
Non solo Trump: anche la Russia vuole la Groenlandia?
“L’Artico è una zona dei nostri interessi nazionali, dei nostri interessi strategici. Siamo presenti nella regione artica e continueremo a esserlo”. Musica e parole di Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino.
Secondo l’agenzia TASS, Peskov ha usato queste parole in risposta alle pretese americane su Canada e Groenlandia. Per il portavoce la “Russia è interessata a mantenere un clima di pace e stabilità nell’area ed è pronta a collaborare con tutti i Paesi del mondo”.
Dopo che Donald Trump ha palesato le sue pretese sulla groenlandia ci sono state diverse reazioni internazionali. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha affermato che l’Unione europea, di cui fa parte la Danimarca, non permetterà alcun attacco alla sovranità dei suoi confini. Della stessa opinione è il cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo cui il “principio dell’inviolabilità delle frontiere vale per ogni Paese”.
Secondo Mike Waltz, consigliere di Donald Trump, gli Stati Uniti vogliono prendere il controllo della Groenlandia a causa della minaccia russa e cinese, ma anche per le risorse minerarie presenti sotto i ghiacci che lentamente si stanno sciogliendo a causa dei cambiamenti climatici.
“C’è la Russia che cerca di diventare il re dell’Artico. Hanno più di 60 rompighiaccio, noi ne abbiamo due qui e uno è fuori uso - ha dichiarato Waltz come riportato da Reuters -, anche la Cina ha aumentato le sue operazioni nell’area”.
Se con l’elezione di Trump molto si sta parlando di un possibile cessate il fuoco in Ucraina, paradossalmente adesso venti di guerra sembrerebbero spirare sopra la Groenlandia, da tempo nel mirino di Russia e Stati Uniti.
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