La Russia taglia il gas all’Italia: cosa succede adesso e conseguenze per l’inverno

Stefano Rizzuti

15 Giugno 2022 - 17:50

Gazprom ha annunciato un taglio alle forniture del gas per l’Italia e per la Germania attraverso il gasdotto Nord Stream. Quali saranno le conseguenze e cosa potrà succedere il prossimo inverno?

La Russia taglia il gas all’Italia: cosa succede adesso e conseguenze per l’inverno

Gazprom taglia le forniture di gas all’Europa e all’Italia. Prima l’annuncio della riduzione del 15% comunicata ad Eni, poi il nuovo blocco di un’altra turbina del gasdotto Nord Stream con un taglio del 33% nella giornata del 15 giugno. I due annunci preoccupano l’Ue e l’Italia, soprattutto in vista dell’inverno e delle forniture fondamentali per lo stoccaggio per i prossimi mesi.

A confermare il primo taglio per l’Italia è stata Eni, parlando di una riduzione limitata dei flussi. Gazprom ha inviato questa comunicazione all’azienda italiana spiegando che la riduzione del 15% riguardava la giornata del 15 giugno. Le motivazioni della diminuzione, però, non sono state notificate.

Nella stessa giornata del 15 giugno è poi arrivato un altro annuncio di Gazprom che interromperà il funzionamento di una turbina lungo il gasdotto Nord Stream. Così facendo verrà ridotto il volume delle forniture di gas a 67 milioni di metri cubi al giorno, con un taglio ulteriore del 33% per la Germania. La riduzione scatterà da questa notte e la decisione è stata presa per la scadenza dei termini della revisione. Ma cosa significa questo per l’Ue e per l’Italia?

Il governo rassicura: nessuna criticità

Il governo italiano mostra tranquillità e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha comunicato che l’andamento dei flussi di gas è costantamente monitorato. Al momento - assicura ancora il ministro - “non si riscontrano criticità” relative alle forniture italiane.

Gas, le previsioni dell’Ue per l’inverno

Questi stop, annunciati come temporanei, potrebbero avere conseguenze per il prossimo inverno. Ma dalla Commissione Ue arrivano rassicurazioni. Per Tim McPhie, portavoce dell’esecutivo comunitario, al momento non ci sono indicazioni che fanno pensare a rischi sulle forniture energetiche.

Il portavoce della Commissione spiega che gli stoccaggi di gas attualmente sono superiori al 50%, intorno al 52-53%. Un livello superiore a quello dello scorso anno nello stesso periodo, spiega McPhie. Ma è vero anche che è invece inferiore rispetto a quello degli anni precedenti, quando non si riscontravano problemi nelle forniture e gli stoccaggi erano più alti di quelli registrati alla fine nel 2021. Per l’inverno, assicura ancora il portavoce, i preparitivi sono in corso e si sta lavorando anche alla diversificazione delle fonti. Soprattutto ora che è stata annunciata questa riduzione per la Germania.

Taglio del gas russo, cosa succederà in Italia in inverno

Per capire quali conseguenze avrà il taglio delle forniture di gas russo sull’Italia bisognerà innanzitutto capire se la riduzione sarà limitata a questa giornata o se proseguirà in futuro. Nel caso in cui il blocco dovesse continuare il rischio è che a risentirne siano gli stoccaggi per l’inverno.

Sulla questione Eni si dice comunque ottimista, nonostante il taglio comporti un rialzo dei prezzi. Per quanto riguarda il riempimento dei depositi, Arera ha fatto sapere che siamo ancora lontani dall’obiettivo del 90% per l’inverno (siamo al 52%), anche a causa di qualche rallentamento. Ma la situazione non sembra essere catastrofica.

L’Italia soddisfa per il 40% il suo fabbisogno di gas attraverso l’importazione dalla Russia, per un totale di 29 miliardi di metri cubi. Un dato alto, per quanto meno significativo di quello tedesco (Berlino dipende per il 51% e per 43 miliardi da Mosca). Inoltre l’Italia si è mossa già da mesi per cercare nuovi fornitori, tanto da stringere diversi accordi come quelli con Algeria e Azerbaigian.

Roma punta molto anche sul Gnl e, come tutta l’Ue, non può che accogliere positivamente anche l’accordo delle ultime ore tra Egitto e Israele sulla condivisione del gas naturale con l’Europa. Ma questo non basta per scongiurare tutti i pericoli, soprattutto in vista dell’inverno del 2023.

Fallire gli obiettivi di stoccaggio potrebbe comportare gravi rischi per famiglie e imprese. Tanto che il governo ha già pensato a un eventuale piano di razionamento in caso di emergenza. Vorrebbe dire, concretamente, una riduzione forzata dei consumi per le imprese e per le famiglie. Anche perché tra le conseguenze indirette della mancanza del gas ci sarebbe un possibile ulteriore aumento dei prezzi delle bollette.

Il problema principale potrebbe riguardare l’industria perché, secondo quanto ipotizzano alcuni analisti, i paesi europei - Italia compresa - potrebbero cercare di proteggere maggiormente i consumatori limitando l’utilizzo del gas industriale. Se il taglio delle forniture di Gazprom dovesse proseguire nelle prossime settimane, inoltre, potrebbe diventare sempre più concreta l’ipotesi lanciata in Ue da Draghi: introdurre un tetto al prezzo del gas. Un piano a protezione soprattutto dei cittadini, per non far ricadere su di loro i costi extra. Ma per sapere cosa succederà in inverno è ancora presto e saranno decisivi i prossimi giorni, quando capiremo se la riduzione delle forniture all’Italia proseguirà o meno.

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