Avvistata nave russa per presunta missione segreta. Si tratterebbe della Yury Ivanov, definita erroneamente nave spia. Ecco cosa sappiamo dell’interesse vicino alle coste della Sicilia.
Per la felicità di chi dichiarava di volere l’Italia e il Mediterraneo ancora al centro dei futuri equilibri, il Mare nostrum è oggi protagonista di manovre russe. La Russia infatti sta effettuando manovre di esercitazioni e non solo.
È stato un ex ufficiale della marina Belga, tale Frederik van Lokeren, a segnalare lo spostamento di una delle più moderne navi della Russia: la nave Yuri Ivanov. Questa sta ipoteticamente (missione segreta) dedicando alla sorveglianza della zona di mare intorno alla Sicilia.
La Ivanov è definita una “nave spia” per le sue dotazioni segrete e perché si crede disponga di uno strumento capace di disturbare gli apparati elettronici. Proprio per le sue caratteristiche la Ivanov è adoperata in diverse missioni, come l’osservazione e l’analisi delle flotte straniere. In questa occasioni dovrebbe però fare da apripista alle manovre di esercitazione della fregata Gorshkov, come ha spiegato il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu a Tass.
La Nato a sua volta osserva le manovre, seguendo la “nave spia” russa. I movimenti della missione segreta della Yury Ivanov non sono gli unici misteri sul Mediterraneo. Ecco cosa sappiamo sulle prove di deterrenza.
Nave spia russa nel Mediterraneo: test missili o missione segreta
Il mar Mediterraneo ha da sempre ospitato navi di diversi Paesi, tra cui la Russia. La presenza e le manovre nell’ultimo anno hanno però tutto l’aspetto di un assetto da Guerra Fredda. Secondo l’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte, esperto militare e docente di Studi strategici intervistato da Formiche:
La Russia non se la passa molto bene dal punto di vista navale e ha quindi messo in campo tutto ciò che è più o meno in grado di galleggiare, mantenendo le forze soprattutto nel Mar Bianco dal momento che per la Federazione russa l’Artico è fondamentale, anche sul piano delle risorse.
Gli interessi nel Mediterraneo sono minori, ma potrebbero verificarsi casi di aggressioni - strategia chiamata ‘uso limitato della forza’ - ai punti deboli come fibre ottiche o oleodotti. Il sospetto che un episodio simile a quello di Nord Stream 2 sia molto probabile è dato proprio dalla presenza di una nave come la Yury Ivanov. Questa è definita impropriamente una “nave spia”, è invece una nave idrografica e oceanografica usata per la ricerca scientifica.
Da parte russa è stato dichiarato l’intento di utilizzare un’altra nave per le esercitazioni. Sembra infatti che la Yury Ivanov non sia l’unica nave in manovra e che anzi questa sia l’apripista per la fregata Gorshkov che compirà esercitazioni con i missili ipersonici Tsirkon a largo della Siria.
Presenza russa nel Mediterraneo: qual è la risposta della Nato
Lo scenario, dice ancora l’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte, è quello vissuto cinquant’anni fa durante la Guerra Fredda. Le navi della Nato, tra cui quelle italiane, erano impegnate a inseguire le navi e i sommergibili russi e oggi la flotta italiana è in parte impegnata nello stesso compito.
La Marina è supportato dalla Nato che, fin dai primi movimenti segnalati, monitora le navi e i sommergibili russi. A Cipro, fermo per delle riparazioni, c’è il sottomarino nucleare britannico Audacious che potrebbe essere usato a questo scopo.
Anche jet statunitensi sono stati avvistati sulle acque mediterranee, nei pressi di Creta. Si tratterebbe del Cobra Ball, un quadrimotore RC-135 che conduce missioni considerate di priorità nazionale. In passato sono stati utilizzati per monitorare i diversi prototipi cinesi e nord-coreani in azione durante le esercitazioni. Oggi potrebbe essere usato con lo stesso scopo per fornire informazioni sulle esercitazioni della fregata Gorshkov.
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