In Russia è tempo di voto. Alle elezioni regionali il partito di Putin sta già annunciando la schiacciante vittoria. Ma l’ombra di irregolarità ai seggi si allarga, proprio a poche settimane dall’avelenamento di Navalny.
Le elezioni regionali in Russia in questa metà settembre sono balzate sotto i riflettori in quanto considerate un test importante sulla popolarità di Putin.
In attesa dei risultati ufficiali, il partito pro-Cremlino sta rivendicando una schiacciante vittoria, ma l’opposizione ha detto di aver vinto seggi nelle città siberiane. Un fatto non secondario, al quale si aggiunge la segnalazione di numerose irregolarità ai seggi.
Queste elezioni locali sono state seguite da vicino per capire se ci sono segnali importanti di protesta contro il partito al Governo che sostiene Putin.
La popolazione ha manifestato una certa frustrazione dovuta a anni di calo dei salari e alla gestione della pandemia. Non solo, le votazioni hanno fatto seguito anche al sospetto avvelenamento del politico dell’opposizione Navalny, che aveva promosso una strategia di voto tattica per danneggiare Russia Unita e schierato dozzine di candidati ai consigli comunali in Siberia.
Putin ha davvero vinto le regionali in Russia?
Russia Unita, partito che sostiene Putin, ha già dichiarato la sua chiara vittoria al voto regionale che si è tenuto in diversi territori russi.
Maggioranza netta in tutte le legislature regionali e molti voti di vantaggio per i candidati alla carica di governatore: questo sarebbe il bottino elettorale del partito pro-Cremlino.
Alexey Turchak, il segretario del consiglio generale della Russia Unita, ha detto che l’annunciato successo del partito si basa sui dati degli exit poll e del conteggio preliminare.
“Tutti i candidati della Russia Unita alle elezioni per [governatore] stanno vincendo in modo convincente al primo turno”
ha dichiarato, citato dai media russi. Sancita, quindi, l’approvazione verso lo stesso Putin. Da sottolineare, che queste sono le prime elezioni da quando le controverse riforme costituzionali sono state approvate in un referendum di luglio che consente al presidente di rimanere al potere fino al 2036.
L’opposizione, però, sta rivendicando vittorie importanti, per esempio nelle città siberiane. Nello specifico, i sostenitori di Navalny hanno ottenuto inapsettati vantaggi nel voto del consiglio comunale a Novosibirsk, la terza città russa per popolazione, e nella città studentesca di Tomsk. Qui Russia Unita, che domina il potere regionale, sembra aver perso la maggioranza del consiglio.
Segnali preoccupanti per Putin e la sua egemonia?
L’ombra delle irregolarità sul voto russo
Altro segnale allarmante nelle elezioni regionali russe è l’annuncio di irregolarità. L’ombra di brogli si infittisce in un quadro già abbastanza fosco per Putin e il Cremlino dopo il presunto avvelenamento dell’oppositore Navalny.
Il gruppo di monitoraggio indipendente Golos ha riferito che agli osservatori è stato impedito di visualizzare documenti e presentare reclami. Già prima delle elezioni a molti candidati dell’opposizione è stato impedito di competere, inclusi politici del partito comunista che ha seggi in parlamento e spesso sostiene Putin sulle politiche chiave.
C’erano anche preoccupazioni che il voto anticipato consentito l’11 e il 12 settembre a causa dell’epidemia di coronavirus avesse facilitato le irregolarità. Allungando l’apertura delle urne per tre giorni, infatti, è stato più difficile individuare eventuali brogli elettorali.
Anche l’anno scorso si sono svolte proteste di massa nella capitale Mosca, a seguito dell’esclusione di molti candidati dell’opposizione a un’elezione locale.
Putin, quindi, può annunciare vittoria alle elezioni regionali. Ma lo spettro della repressione politica irregolare resta dominante in Russia.
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