La Russia, in crisi economica, propone di assumere i lavoratori tedeschi licenziati da Volkswagen per rilanciare l’industria automobilistica locale. Ecco come tenta si risollevare l’economia.
La Russia cerca di attrarre i lavoratori Volkswagen. È questa una delle molteplici strategie adottate da Mosca per contrastare la crisi economica.
Difatti, l’economia russa continua a essere in pericolo, con il settore commerciale in grave difficoltà e segnali di instabilità economica sempre più evidenti. I centri commerciali, un settore chiave per l’economia russa, sono tra i più colpiti, con l’Unione dei centri commerciali russi che prevede un rischio di fallimento per il 50% dei centri commerciali entro il 2025.
Tuttavia, in questo contesto difficile, il governo russo sta cercando di trasformare una potenziale minaccia economica in un’opportunità. A seguito della chiusura di alcune fabbriche Volkswagen in Germania, Mosca ha espresso l’intenzione di assumere i lavoratori tedeschi licenziati, offrendo loro la possibilità di ottenere la cittadinanza russa.
L’annuncio è stato fatto dal ministro dell’Industria russo Anton Alikhanov, il quale ha dichiarato che la Russia prevede di aprire nuovi impianti di produzione per il marchio automobilistico cinese Jetta – parte del gruppo Volkswagen – in cinque città della Federazione Russa, con l’obiettivo di rilanciare il settore automobilistico locale e di colmare il vuoto lasciato dal ritiro di alcune grandi case automobilistiche occidentali.
Ecco qual è il piano del Cremlino per salvare l’economia del Paese.
La sfida della Russia per attirare lavoratori Volkswagen
L’invito di Alikhanov ai lavoratori tedeschi della Volkswagen rappresenta un piano strategico per compensare la carenza di investimenti esteri e risorse qualificate, in un contesto economico nazionale che fatica a mantenere la stabilità.
I lavoratori della Volkswagen, altamente specializzati, rappresentano una risorsa preziosa che la Russia potrebbe sfruttare per sviluppare il settore automobilistico locale attraverso il marchio Jetta. Questo progetto prevede la costruzione di nuovi impianti in cinque città: Kaluga, Vsevolozhsk, Kaliningrad, Novokuibyshevsk e Naberezhnye Chelny.
Il piano del governo russo include l’opportunità per i lavoratori di ottenere la cittadinanza russa dopo cinque anni di residenza, il che potrebbe rendere la proposta più attraente per coloro che perdono il lavoro a causa delle chiusure delle fabbriche in Germania.
Tuttavia, il contesto politico ed economico rende la proposta complicata da valutare. L’ambiente russo, profondamente influenzato dalle sanzioni e da un progressivo isolamento economico, comporta rischi per chi decide di trasferirsi nel paese.
Nonostante la promozione dei nuovi stabilimenti Jetta come opportunità di crescita per il settore automobilistico, rimangono incognite significative sulla sostenibilità a lungo termine di queste operazioni in un’economia già sotto pressione. La decisione di attrarre lavoratori stranieri, infatti, potrebbe essere un segnale della difficoltà della Russia di sostenere il proprio mercato del lavoro senza supporto esterno, pur continuando a cercare soluzioni per mantenere in funzione settori economici strategici come quello dell’automobile.
I segni della crisi economica russa
La crisi economica russa ha raggiunto livelli tali da minacciare la stabilità di ampi settori, come quello dei centri commerciali, che da tempo combattono con debiti insostenibili e aumenti significativi dei tassi di interesse. In questo contesto, la difficoltà di molte attività a restare competitive rende ancora più incerto il futuro della classe media russa e mette in difficoltà le prospettive di crescita dei principali settori economici.
A rischio non è solo il settore automobilistico, ma anche l’intero sistema del consumo: secondo CORE.XP, almeno 200 centri commerciali potrebbero fallire entro il 2025 se non si verifica un miglioramento nell’economia. La Banca centrale russa ha recentemente aumentato i tassi di interesse al 21%, cercando di arginare l’inflazione; tuttavia, questo ha reso più costoso il debito per molte aziende, riducendo ulteriormente le possibilità di finanziamento e ampliando la portata della crisi.
Questa situazione rende più urgente per il governo russo il bisogno di esplorare soluzioni non convenzionali, come il reclutamento di lavoratori stranieri, per mantenere in vita settori chiave e stimolare l’occupazione. Ma il piano di Alikhanov di attrarre lavoratori Volkswagen riflette anche una manovra per aumentare la resilienza della Russia di fronte alla crescente pressione economica. Allo stesso tempo, l’aumento delle spese militari e la necessità di trovare risorse per sostenere il conflitto in Ucraina hanno spinto il Cremlino a compiere scelte economiche difficili, sacrificando potenzialmente settori vitali a favore della difesa.
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