Sai cosa fare se l’auto dietro ti sta attaccata?

Ilena D’Errico

12 Agosto 2024 - 20:51

Ecco cosa devi fare se l’auto dietro ti sta attaccata secondo l’esperienza di un’istruttrice di guida.

Sai cosa fare se l’auto dietro ti sta attaccata?

Gli incidenti stradali sono una triste realtà quotidiana e spesso rispettare il Codice della strada non è sufficiente, in quanto non è possibile pronosticare il comportamento degli altri conducenti o meno ancora anticipare eventuali imprevisti. Per questa ragione chi si mette alla guida deve comunque cercare di adottare tutte le precauzioni possibili per limitare le conseguenze, senza per questo farsi prendere dalla paura.

Tra i comportamenti più pericolosi, nonché motivo di inquietudine per i guidatori, c’è la tendenza a non rispettare le distanze di sicurezza. Se l’auto dietro sta attaccata crea una condizione di pericolo, perché probabilmente non avrebbe modo di fermarsi in caso di arresto improvviso del veicolo davanti. La situazione è spiacevole, ma un’istruttrice di guida ha condiviso un utile consiglio. Ecco cosa fare.

Cosa fare se l’auto dietro ti sta attaccata

Alla guida bisogna rispettare delle distanze dagli altri veicoli, al fine di consentire a tutti i conducenti di reagire per tempo in caso di imprevisto. In caso di frenata improvvisa uno spazio adeguato consente al veicolo dietro di rallentare o arrestarsi a sua volta senza scontrarsi con l’altro. Ovviamente, però, non è possibile controllare o tanto meno prevedere il comportamento degli altri conducenti e questo può causare qualche problema.

Se l’auto dietro ti sta attaccata potresti temere un tamponamento, non potendo per l’appunto anticipare il comportamento del conducente davanti ma nemmeno eventuali imprevisti, ostacoli o complicazioni. Un’istruttrice di guida, Annie Winterburn, ha parlato di questa spiacevole situazione sui propri social network, consigliando agli utenti come comportarsi.

Di fatto non ci sono molte precauzioni da adottare, se non aumentare la distanza di sicurezza dall’auto davanti, così da poter addolcire ulteriormente la frenata e assicurarsi che il conducente dietro abbia tutto il tempo per accorgersi dell’azione e rallentare.

Le distanze di sicurezza alla guida

Per l’incolumità di tutti gli agenti stradali è importante agire anche in ottica preventiva, minimizzando i rischi di eventuali incidenti dovuti alla distrazione o ad altre cause. Per questo motivo alla guida bisogna rispettare una certa distanza di sicurezza tra i veicoli, consona per arrestare il veicolo o deviarne la corsa senza collidere con quello davanti.

Per esempio, l’adozione di adeguate distanze di sicurezza consente di evitare i tamponamenti, specialmente quelli “a catena”. Ciò è fondamentale per ovviare ai limiti dello spazio di frenata e delle tempistiche di reazione, nonché a tutte le possibili variabili della circolazione, come il tipo di asfalto e la visibilità.

Secondo il regolamento di attuazione del Codice della strada la distanza di sicurezza deve essere almeno uguale allo spazio percorribile tra la percezione di un pericolo e l’inizio della frenata. Si tratta appunto del tempo di reazione, in media corrispondente a un secondo, quindi la distanza di sicurezza deve corrispondere ai metri percorribili in un secondo.

È stata ideata una formula utile a calcolare, almeno in linea generale, la distanza di sicurezza: moltiplicare per 3 le decine della velocità espressa in chilometri orari. Per esempio, a una velocità di 60 km/h lo spazio di sicurezza è di circa 18 metri. La lunghezza dei veicoli è di norma pari a:

  • 4 metri per le auto;
  • 12 metri per i camion, gli autobus e i pullman;
  • 17 metri per gli autoarticolati;
  • 19 metri per gli autotreni.

Esistono in ogni caso delle situazioni che impongono l’adozione di una distanza minima, come previsto dal Codice della strada:

  • almeno 20 metri dagli spazzaneve;
  • minimo 100 metri quando è vietato il sorpasso per i mezzi pesanti;
  • in presenza di segnale di distanziamento obbligatorio o imposizione del proprietario della strada.

Questa formula non deve comunque essere applicata in senso assoluto, bensì si deve tener conto di tutte le possibili variabili, dalla velocità del veicolo all’entità del carico, passando anche per le condizioni atmosferiche e della strada, senza sopravvalutare la propria prontezza di riflessi.

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