Salvataggio Carige: ora l’UE vuole chiarimenti sul piano del FITD, ma perché?
Sul salvataggio di Banca Carige è tornato ad accendersi il faro dell’UE.
Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, la DgComp di Margrethe Vestager - ormai commissario uscente - avrebbe chiesto di fornire ulteriori indicazioni sull’intesa raggiunta qualche tempo fa per mano (principalmente) del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e di Cassa Centrale Banca.
Il tutto, hanno continuato le indiscrezioni, tramite una lettera inviata sia al citato FITD che al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il piano di salvataggio di Banca Carige è tornato ad attirare l’attenzione dell’intero mercato.
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Salvataggio Carige: perché UE vuole vederci chiaro
La domanda che molti osservatori si sono posti di fronte alle ultime indiscrezioni è stata chiara: perché la Direzione Concorrenza della Commissione UE ha chiesto chiarimenti sul piano di salvataggio di Banca Carige?
La risposta è stata altrettanto semplice: tramite una lettera recapitata al Tesoro e al FITD la DgCom ha domandato informazioni e delucidazioni aggiuntive volte ad escludere la violazione della normativa sugli aiuti di Stato.
Il piano di salvataggio di Banca Carige, ricordiamolo, avrà un valore complessivo di 900 milioni e si svilupperà su due pilastri fondamentali:
- aumento di capitale da 700 milioni di euro;
- bond subordinato da 200 milioni di euro.
La DgComp cercherà ora di capire se al suo interno potranno essere riscontrate o meno le citate violazioni.
Il quotidiano ha comunque ricordato che l’iniziativa dell’UE potrebbe essere stata soltanto un atto dovuto, nulla di veramente critico nei confronti del piano di salvataggio di Banca Carige.
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