Dal Senato Matteo Salvini sposa la proposta di Luigi Di Maio: “Ok a taglio parlamentari e urne il giorno dopo”. Niente voto di sfiducia a Conte, si torna in aula il 20 agosto
“Tagliamo 345 parlamentari e il giorno dopo alle urne” . Sono parole di Matteo Salvini, che dal Senato sposa la linea proposta da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 stelle.
Per il ministro dell’Interno, intervenuto nel clima infuocato dell’aula piena, occorre andare verso la “trasparenza” garantita dal voto, ma per farlo c’è bisogno di ascoltare tutte le parti in campo, motivo per il quale c’è stato - specifica - un dialogo intenso tra Lega e M5s in questi giorni:
Per questo - aggiunge il leader del Carroccio - la Lega accoglie l’invito di Di Maio e accetta di andare alle urne dopo il voto per il taglio dei parlamentari:
“Raccolgo l’invito di Di Maio: la Lega voterà per anticipare il voto sul taglio dei parlamentari, 345 in meno la settimana prossima, e poi si va immediatamente a votare. Affare fatto, noi ci siamo. E cosa c’è di più trasparente e democratico che dare la parola al popolo?”.
La replica del Movimento non si è fatta attendere. A pochi minuti dal termine della seduta, le parole di ’apertura’ pronunciate da Salvini sono state accolte dall’asse 5 stelle con un invito a “ritirare la sfiducia” espressa verso premier Conte.
Si torna in aula il 20 agosto
Il leader leghista ne ha anche per l’ex premier Renzi e la sua recentissima proposta di un ’governo istituzionale’ insieme al M5s, parlando di un “comprensibilissimo terrore” da parte del Senatore, visti i “disastri fatti in passato”:
“Renzi sa bene che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente, quindi piuttosto che lasciare la poltrona ci resta incollato”.
Nel commentare l’attuale crisi di governo, il ministro dell’Interno sottolinea la sua volontà di rimettersi alla decisione del popolo, “non a quella di Renzi”. Ma è una vera e propria bagarre in Senato, guidata prevalentemente dallo scontro a colpi di versi di disapprovazione sull’asse Lega-Pd.
Dopo le parole di Salvini la seduta è stata chiamata a votare il calendario della crisi, approvato ieri dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il Senato ha quindi respinto la proposta per una mozione sfiducia nei confronti del premier Conte oggi o domani, decretando un voto per il prossimo 20 agosto.
Bocciata quindi la linea tracciata dalla Lega, che proponeva per un voto già domani, mercoledì 14 agosto. Il 20 agosto dalle 15 starà al Presidente del Consiglio Conte riferire in Senato sulla crisi.
La giornata di oggi ha decretato anche il secco ’no’ di Forza Italia a un’ipotesi di accordo con la Lega in una lista elettorale unica. A confermarlo lo stesso partito, tramite una nota diffusa nel pomeriggio:
“Il coordinamento di presidenza di Forza Italia, in relazione all’ipotesi di un listone di centrodestra, si dichiara radicalmente contrario a questa ipotesi. Forza Italia, pur auspicando un accordo di coalizione con gli altri partiti di centro-destra, non è disposta a rinunciare alla propria storia, al proprio simbolo e alle proprie liste in vista delle prossime elezioni Politiche”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA