Capigruppo: domani si decide se verrà sfiduciato prima Conte o Salvini

Mario D’Angelo

12/08/2019

La conferenza dei capigruppo al Senato ha demandato al Parlamento il voto sulla data della sfiducia a Conte, che riferirà in aula il 20

Capigruppo: domani si decide se verrà sfiduciato prima Conte o Salvini

La conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà chiamato il 20 Agosto a depositare le proprie dichiarazioni in Aula. Sulla data della sfiducia al premier, invece, Palazzo Madama voterà già domani, alle 18. Essendo mancata l’unanimità della conferenza, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha demandato al Parlamento la decisione sul calendario dei lavori.

Capigruppo, si vota domani sulla data della sfiducia a Conte

All’ordine del giorno ci saranno due sfiducie: quella già citata al premier, e quella al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Se quindi da un lato comincia ad allontanarsi l’ipotesi di un governo di scopo PD-M5S, dall’altro però sembra già costituirsi una precaria maggioranza in difesa di Conte o, se non altro, contro Salvini. Il voto di domani dovrà anche confermare la data del premier in Aula, una condizione stabilita dalla presidente Casellati che è stata criticata da PD e LeU, visto che almeno su questo c’era già un accordo. La presidente si difende però tirando fuori il regolamento.

Già prima della conclusione della capigruppo era stata esclusa la possibilità di un breve esecutivo “no-Tax”, come l’ha definito Renzi, cioè volto a evitare l’aumento dell’Iva. Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, aveva chiuso la porta in faccia all’ex segretario del Partito Democratico con una diretta Facebook ai suoi sostenitori. Mentre l’attuale segretario dem, Nicola Zingaretti, ha cercato di ricompattare il partito sulla linea “no-inciuci”.

M5S-PD per sfiducia dopo ferragosto

Le posizioni delineatesi durante la conferenza, che definisce il calendario dei lavori parlamentari, indica però chiaramente che già domani si formeranno due schieramenti più o meno compatti. Da un lato ci saranno Movimento 5 Stelle, PD e il gruppo misto di cui fa parte anche LeU, dall’altra la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. I primi vorrebbero posticipare la data della sfiducia al premier al dopo-ferragosto, in un arco temporale che va dal 19 al 21 agosto. I secondi, invece, vorrebbero calendarizzarla già per il 14.

In teoria sarebbe chiuso per ferie, ma già le varie forze politiche hanno chiamato a raccolta i senatori in vacanza. Secondo l’Ansa, quasi tutti i 107 senatori pentastellati dovrebbero essere a Roma domani, circa 47 su 51 del PD più una decina del gruppo misto. In totale di circa 162 parlamentari, ma ne basterebbero 159 per vincere contro le forze di destra.

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