Il calendario delle sanatorie 2023 dovrebbe essere rivisto dal Governo perché la scadenza del 31 marzo è troppo stretta. Vediamo quali misure riguardano i cambi di data.
Il calendario della tregua fiscale è destinato ad essere riscritto almeno in parte. La scadenza del 31 marzo per gli errori formali ed il ravvedimento speciale è troppo stretta. Con il nuovo calendario, però, si punta a dare più tempo anche alle tre sanatorie che riguardano le liti.
Lo slittamento riguarderà, quindi, anche la scadenza per la definizione di:
- controversie tributarie;
- conciliazione agevolata;
- rinuncia alle lite in Cassazione.
Per queste tre sanatorie si pensa a uno slittamento per presentazione della domanda sia per la richiesta che per il primo versamento dal 30 giugno al 30 settembre. Questo, ovviamente, porterà a una ridefinizione anche delle scadenze successive per chi decide di pagare in modo diverso dall’unica soluzione.
La scadenza del 31 marzo 2023
La scadenza del 31 marzo ha tempi troppo stretti ed era già stato annunciato che probabilmente sarebbe stata rivista. Riguarda la sanatoria per gli errori formali e per il ravvedimento speciale.
Per quanto riguarda gli errori formali la sanatoria prevede per le violazioni commesse entro il 31 ottobre 2022 il pagamento di 200 euro in due rate, una entro il 31 marzo 2023 e una entro il 31 marzo 2024.
Il problema principale è che non basta pagare per completare la sanatoria ma è necessario anche rimuovere le irregolarità e le omissioni entro la scadenza del secondo versamento, quello del 31 marzo 2024. Siccome in questa sanatoria rientrano anche invio tardivo delle fatture elettroniche, dei corrispettivi telematici a patto che siano stati inclusi nella liquidazione Iva, l’impatto del beneficio è molto più ampio di quello che inizialmente si pensava.
Ma che l’impatto fosse così ampio si è scoperto solo con la circolare delle Entrate 6E del 2023, pubblicata il 20 marzo, a 11 giorni dalla scadenza della domanda di adesione alla sanatoria.
Proprio per questo si sta pensando di allungare il termine per aderire e le date su cui si stanno maggiormente concentrando le attenzioni sono essenzialmente 2:
- 30 settembre 2023;
- 31 ottobre 2023.
Ovviamente, questo rinvierebbe anche la seconda rata e, di conseguenza anche la regolarizzazione dell’omissione o dell’irregolarità.
Spostamento anche per il ravvedimento speciale e liti
Sempre il 31 marzo scade il pagamento della prima rata del ravvedimento speciale che, ricordiamo, può essere pagato fino a 8 rate trimestrali. In questo caso si pensa di spostare la scadenza della prima rata (o unica) dal 31 marzo al 30 settembre 2023, e lo spostamento, anche in questo caso, avrebbe effetto anche sulle scadenze delle eventuali rate successive.
Il nuovo calendario dovrebbe riguardare anche le liti che prevedono 3 sanatorie per aderire alle quali c’è tempo fino al 30 giugno. Data entro la quale è necessario versare anche la prima o unica rata. Anche in questo caso si sta pensando ad uno slittamento a dopo l’estate al 31 ottobre 2023.
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