Scadenza rate pace fiscale, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha aggiornato le FAQ il 26 marzo 2021: i 5 giorni di tolleranza sono sempre validi, ma può usufruire della scadenza lunga solo chi è in regola con i pagamenti del 2019.
Rate pace fiscale, il condono a opera del DL Sostegni concede più tempo ai contribuenti per il versamento dei debiti residui, ma attenzione: la scadenza “lunga” è valida solo per chi è in regola con i pagamenti.
A chiarire i dubbi in merito alle scadenze da rispettare ci pensa l’Agenzia delle Entrate-Riscossione stessa, con l’aggiornamento delle FAQ sul DL Sostegni.
Vediamo quindi qual è il nuovo calendario della Riscossione da rispettare, quando si applicano i 5 giorni di tolleranza tipici della pace fiscale e le scadenze per le rate del 2020 e del 2021.
Condono DL Sostegni: come cambiano le scadenze della pace fiscale?
Il DL Sostegni prevede l’annullamento delle cartelle fino a 5.000 euro, ma si ha diritto allo stralcio solo in presenza di determinati requisiti:
- il carico affidato alla Riscossione deve essere riferito agli anni 2000-2010 compreso;
- il debitore deve avere avuto un reddito fino a 30.000 euro nel 2019.
Lo stralcio riguarda anche le cartelle con i debiti residui della pace fiscale, ma per tutte le regole e i dettagli si attende il decreto attuativo del MEF: fino a quel momento, rimane la scadenza lunga, che beneficia anche del periodo di 5 giorni di tolleranza garantito dalla definizione agevolata.
I 5 giorni, in concomitanza con sabati e domeniche, fa slittare ancora di più la scadenza per i versamenti.
Rate pace fiscale, scadenza «lunga» solo per chi è in regola: FAQ AdeR aggiornate
A fare ordine nel mare magnum di scadenze fiscali relative alla pace fiscale e conseguenti benefici è intervenuta l’Agenzia delle Entrate-Riscossione con una serie di FAQ.
Possono usufruire dei tempi lunghi e dei benefici collegati alla pace fiscale i contribuenti che sono in regola con i pagamenti del 2019.
Per quanto riguarda il pagamento delle rate del 2020 la scadenza è differita al 31 luglio 2021, che cade di sabato: considerando i 5 giorni di tolleranza, il termine ultimo slitta al 6 agosto.
Entro il 31 luglio 2021 andranno corrisposte integralmente:
- le rate della rottamazione ter delle cartelle e della “Definizione agevolata delle risorse UE”, scadute il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020;
- le rate del saldo e stralcio scadute il 31 marzo e il 31 luglio 2020.
La scadenza per il pagamento delle rate del 2021, invece, slitta al 30 novembre, ma vanno sempre tenuti in considerazione i 5 giorni di tolleranza (il termine ultimo quindi slitta al 6 dicembre).
Entro tale data vanno corrisposte:
- le rate della rottamazione-ter e della “Definizione agevolata delle risorse UE”, scadute il 28 febbraio, il 31 maggio e il 31 luglio 2021;
- le rate del saldo e stralcio scadute il 31 marzo e il 31 luglio 2021.
Quindi, provando a sintetizzare le scadenze in una tabella, il calendario da rispettare è il seguente:
Versamenti | Scadenza | 5 giorni di tolleranza |
---|---|---|
Rate in scadenza nel 2020 | 31 luglio 2021 | 6 agosto 2021 |
Rate in scadenza nel 2021: 28 febbraio; 31 marzo; 31 maggio; 31 luglio; 30 novembre |
30 novembre 2021 | 6 dicembre 2021 |
Cosa succede a chi non paga le rate della pace fiscale entro la scadenza?
In generale, chi non rispetta le scadenze della pace fiscale va incontro a due conseguenze:
- si decade dai benefici previsti dalla rottamazione ter e del saldo e stralcio, quindi il debito non potrà essere dilazionato;
- l’Agenzia delle Entrate-Riscossione metterà in atto le azioni di recupero.
Ci si trova in queste due situazioni non solo in caso di rata non pagata, ma anche con versamento in ritardo o insufficiente.
In allegato, le FAQ dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione aggiornate al 26 marzo 2021.
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