Dicembre è un mese ricco di adempimenti fiscali: rottamazione quater, adesione al concordato, contributi. Slitta per molti l’acconto delle imposte sui redditi. Ecco cosa non dimenticare.
Quali sono le scadenze fiscali di dicembre 2024?
Siamo agli sgoccioli del 2024 e ci sono importanti scadenze fiscali da rispettare. Tra quelle da non dimenticare assolutamente c’è la rata della rottamazione quater, la rata IMU, entro il 12 è ancora possibile aderire al concordato preventivo biennale.
Slitta, invece, a gennaio il pagamento del secondo acconto Irpef , la cui scadenza naturale sarebbe il 30 novembre con posticipo al 2 dicembre 2024. Il rinvio riguarda soltanto i titolari di partita Iva che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi e compensi per un ammontare non superiore a 170 mila euro.
Sebbene i Comuni fissino autonomamente le scadenze Tari, entro il mese di dicembre il pagamento deve comunque essere finalizzato, quindi per molti contribuenti potrebbe esserci anche tale scadenza.
Ecco nel dettaglio tutte le scadenze fiscali di dicembre 2024.
Le scadenze del 2 dicembre 2024: imposta di bollo e comunicazione Lipe
Una data importante da segnare per le scadenze fiscali di dicembre 2024 è sicuramente quella del 2 dicembre, questo perché il 30 novembre è sabato e di conseguenza molti adempimenti slittano al primo giorno non festivo, cioè il 2 dicembre 2024.
Entro il 2 dicembre c’è il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel terzo trimestre dell’anno 2024. Deve essere ricordato che se l’importo dovuto complessivamente per il primo e secondo trimestre non supera 5.000 euro, il versamento può essere eseguito cumulativamente entro il 2 dicembre. I versamenti vanno effettuati tenendo distinti i singoli trimestri evidenziando il corrispondente codice tributo nel modello F24.
Il versamento può essere effettuato con il modello F24 o con addebito in conto corrente bancario. Il codice tributo da utilizzare è 2523.
Entro il 2 dicembre deve essere pagato anche il bollo auto e il superbollo scaduti a ottobre 2024.
Entro il 2 dicembre si deve provvedere alle comunicazioni Lipe (Liquidazioni periodiche Iva) per le operazioni compiuto nel terzo trimestre 2024 (luglio, agosto e settembre).
Slitta il secondo acconto Irpef, ma non per tutti, ecco a cosa fare attenzione
Un discorso particolarmente attento deve essere fatto per le partite Iva che dovrebbero versare entro il 30 novembre, ma slitta al 2 dicembre il secondo acconto Irpef e imposte sostitutive sui redditi, infatti, per coloro che hanno redditi inferiori a 170.000 euro c’è la proroga al 16 gennaio 2025. Gli importi potranno essere pagati in rate mensili entro il 16 maggio 2025. Lo slittamento però non riguarda i contributi previdenziali e assistenziali (INPS e INAIL) che devono, invece, essere versati alla regolare scadenza.
Per chi ha aderito al concordato preventivo, slitta il pagamento delle imposte sui redditi determinato dall’accordo con il Fisco, ma tale “proroga” non si estende all’imposta sostitutiva sui maggiori redditi oggetto del concordato a cui si applica la flat tax sostitutiva. Questa deve essere versata con il codice tributo 4072 corrispondente alla somma da versare a titolo di maggiorazione calcolata in base all’eventuale maggior reddito 2024 derivante dal concordato rispetto al 2023.
Concordato preventivo bis con dichiarazione integrativa
La seconda data importante da segnare sul calendario per il mese di dicembre 2024 è quella del 12, giorno entro il quale è possibile aderire al concordato preventivo biennale bis. Si ricorda che non tutti possono aderire, sono infatti esclusi i titolari di partita Iva che hanno scelto il regime forfetario. Inoltre possono accedere solo coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nei termini, cioè entro il 31 ottobre.
Per aderire al concordato è necessario produrre una dichiarazione integrativa dalla quale non emerga un minore imponibile, oppure un minore debito d’imposta ovvero un maggiore credito.
Le scadenze ordinarie del 16 dicembre 2024
Per il 16 dicembre 2024 sono previste le scadenze ordinarie di metà mese.
In primo luogo occorre ricordare la scadenza della seconda rata dell’IMU 2024.
Ci sono poi da versare:
- tobin tax;
- imposta sugli intrattenimenti;
- i sostituti di imposta devono versare entro il 16 dicembre 2024 le ritenute d’acconto operate nel mese precedente, sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, redditi diversi. Devono essere versate le ritenute effettuate sui premi di produttività;
- gli intermediari nelle locazioni brevi, tra cui coloro che gestiscono i portali telematici nel settore immobiliare, devono versare le ritenute che effettuano sui contrati di locazione breve (21%).
Entro il 16 dicembre 2024 i contribuenti Iva mensili devono versare l’Iva dovuta per il mese di novembre.
I datori di lavoro devono versare i contributi INPS mensili per i lavoratori dipendenti. Entro la stessa data i committenti che versano i contributi alla Gestione Separata Inps devono versare le spettanze dovute.
Scade il 16 dicembre 2024 anche la seconda rata IMU, imposta municipale unica.
Scadenze fiscali fine dicembre 2024
Arrivano quindi le scadenze di fine mese che si trasformano inevitabilmente anche in scadenze di fine anno. L’ultima parte dell’anno sembra essere più tranquilla per i contribuenti.
Entro il 25 dicembre devono essere presentati gli elenchi Intra mensili relativi alle operazioni intracomunitarie effettuate nel mese di novembre 2024.
Ricordiamo, infine, che il 31 dicembre, a differenza del primo gennaio, non è un festivo, quindi gli adempimenti devono essere regolari. Per i bolli auto scaduti nel mese di novembre è necessario perfezionare il pagamento entro il 31 dicembre per evitare sanzioni.
I datori di lavoro devono provvedere al flusso UniEmens, quindi devono comunicare i dati retributivi e contributivi dei lavoratori dipendenti e le informazioni necessarie per l’implementazione delle posizioni assicurative individuali e per l’erogazione delle prestazioni, relativi al mese precedente.
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