Sciopero scuola venerdì 23 settembre, lezioni a rischio: ultimi aggiornamenti

Luna Luciano

22/09/2022

È stato indetto uno sciopero della scuola e dell’università per il 23 e 24 settembre. Lezioni quindi a rischio. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Sciopero scuola venerdì 23 settembre, lezioni a rischio: ultimi aggiornamenti

Lezioni a rischio per venerdì 23 settembre. La scuola è ormai ricominciata, gli ultimi studenti a tornare tra i banchi scolastici sono stati quelli della Sicilia e della Valle d’Aosta, rientrati solo il 19 settembre. Le lezioni sono quindi ritornate a pieno regime, nonostante alcuni alunni ancora attendano di conoscere i nuovi insegnanti.

Eppure, nonostante la scuola sia iniziata da poche settimane, i sindacati sembrano essere già pronti per far ascoltare la propria voce; infatti, è stato proclamato già uno primo sciopero dei docenti e del personale Ata dalle sigle Sisa (Sindacato Scuola e Ambiente) e Csle (Confederazione Sindacale Lavoratori Europei). Sono stati indetti due giorni di stop, il 23 e 24 settembre. Sciopero poi confermato il 9 settembre dalla nota n.74585 del Ministero dell’Istruzione

Le lezioni non saranno quindi garantite questo venerdì, 23 settembre, per tutti gli studenti di ogni grado. La scuola, l’università, la ricerca, l’Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) e la formazione professionale per il clima scenderanno di nuovo in piazza, contro la guerra e la crisi sociale e il cambiamento climatico in occasione dello Sciopero Globale per il Clima #PeopleNotProfit lanciato da Fridays For Future, ma non solo. Sono molti i punti critici su cui il prossimo governo dovrà intervenire. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Sciopero scuola, lezioni a rischio: fino a quando lo stop?

Tra lo sciopero della scuola e le elezioni politiche del 25 settembre 2022, gli studenti rischiano di perdere diversi giorni di lezione. Se infatti venerdì 23 settembre le lezioni sono a rischio per studenti e universitari, a seguito della decisione dei docenti di scendere in piazza affianco agli alunni, per protestare contro la guerra e la crisi sociale e il cambiamento climatico; per sabato 24 settembre (giorno in cui buona parte degli istituti è già chiuso) e 26 settembre le lezioni andranno perse per tutte le scuole che saranno sedi degli uffici di sezione elettorale.

Lo stop alle lezioni sarà quindi più lungo del previsto per gli studenti: dal 23 settembre fino al 26 settembre. Salvo diverse intese in sede locale, gli alunni torneranno in classe martedì 27 settembre.

Sciopero scuola 23-24 settembre, ecco perché: le ragioni

Professori e insegnanti, chi più giovane chi meno, provano a superare il gap generazionale per unirsi agli studenti e protestare. Come si legge infatti
sul comunicato diffuso dalla Flc Cgil, il mondo dell’istruzione, della ricerca è chiamato a unirsi alla mobilitazione con le “giovani generazioni”, condividendo “obiettivi e aspirazioni dell’Agenda climatica per l’immediato futuro di Fridays for Future”.

Proposte che guardano non solo all’ambiente, ma anche al lavoro e ai diritti universali, come quelle per la riduzione d’orario, job guarantee e sicurezza energetica; e ancora con obiettivi per realizzare una reale svolta per scuola e università, “dall’efficientamento energetico degli edifici al trasporto pubblico, cruciale per l’istruzione come abbiamo visto nella pandemia”.

Se in passato le generazioni si sono trovate su fronti opposti, divise da aspirazioni e atteggiamenti nostalgici, oggi come oggi gli insegnanti fanno fronte comune con gli studenti, azione quanto mai necessaria di fronte all’avanzamento della crisi climatica, la guerra e le diseguaglianze.

Sciopero 23-24 settembre: i punti critici del sistema dell’Istruzione

Se lo sciopero vede la convergenza d’intenti tra studenti e docenti per tenere insieme “le ragioni della pace, della svolta nelle politiche ambientale, dell’intervento su diritti e salari”, le ragioni per protestare e scioperare non sono finite qui.

Sono numerosi i nodi sui quali sarà chiamato a intervenire il prossimo governo. Tra i temi più scottanti troviamo il rinnovo del contratto scuola, ormai fermo da anni, e sul quale sindacati e Ministero non intendono retrocedere. Ancora, un altro serio problema, evidente soprattutto con il ritorno a scuola, è quello dell’algoritmo con cui vengono assegnate le supplenze. In questi giorni, infatti, molti istituti hanno dovuto far fronte alla mancanza di personale. Il numero di cattedre scoperte si abbatte sugli istituti.

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# Scuola

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