La nuova fonte di energia rinnovabile nasce in Finlandia: una grande batteria di sabbia immagazzina energia eolica e solare utilizzando pietra ollare frantumata.
Può la sabbia che troviamo nelle nostre spiagge essere la prossima frontiera delle energie rinnovabili al pari di quella eolica e solare?
Un nuovo metodo di accumulo energetico è stato scoperto in Finlandia e sfrutta le proprietà fisiche della sabbia, come la sua capacità di immagazzinare calore ad alte temperature. Si tratterebbe di un approvvigionamento energetico più stabile e affidabile, poiché la sabbia può accumularsi e rilasciare calore in modo efficiente e secondo ogni necessità.
Come funziona la nuova fonte di energia rinnovabile a sabbia in Finlandia?
La più grande batteria di sabbia del mondo sarà costruita a Pornainen, nel sud della Finlandia, ed entrerà in funzione entro circa un anno. L’unità sarà in grado di immagazzinare 100 MWh di energia termica da fonti solari ed eoliche. Il rivoluzionario metodo consentirà ai residenti di eliminare il petrolio dalla loro rete di teleriscaldamento, contribuendo a ridurre le emissioni di quasi il 70%.
La batteria, sviluppata da Polar Night Energy, si basa su un processo chiamato riscaldamento resistivo. Semplificandone il funzionamento possiamo dire che tutto parte da un grande silo di sabbia in acciaio (o un materiale solido simile). Il silo viene riscaldato, producendo energia che può essere immagazzinata per mesi ed essere estratta (inizialmente sotto forma di calore) su richiesta.
Questa energia estratta potrebbe essere riconvertita in elettricità, sebbene con una certa quantità di perdita residuale. In un luogo freddo come la Finlandia può fare la differenza: se immesso nel sistema di teleriscaldamento locale potrà riscaldare case, edifici e persino piscine.
Il CEO Markku Ylönen: “È un processo molto semplice che potrebbe eliminare il petrolio”
La Polar Night Energy ha definito la struttura del suo prototipo piuttosto semplice.
Si tratterebbe in definitiva di accumulare e conservare sabbia, che viene poi caricata con il calore dell’elettricità solare ed eolica in eccesso. Si stima che la costruzione e il collaudo della batteria, alta 13 metri e larga 15, dureranno circa 13 mesi, il che significa che dovrebbe tenere al caldo i residenti ben prima dell’inverno 2025.
«Non c’è davvero niente di speciale», dice il CEO Markku Ylönen, uno dei fondatori del progetto: «La parte complessa avviene al computer; Abbiamo bisogno di sapere come l’energia, o il calore, si muove all’interno dell’accumulatore, in modo da sapere sempre quanta ne è disponibile e a quale velocità possiamo scaricare e caricare».
Egli sostiene che si tratti di una tecnica molto rispettosa dell’ambiente e che grazie alla batteria a sabbia si potrà ridurre significativamente l’energia prodotta dalla combustione e pensare di eliminare l’uso di petrolio.
La sabbia è totalmente sostenibile? La soluzione sarà nella pietra ollare: «Volevamo trovare qualcosa che potesse essere reperito quasi ovunque nel mondo» sostiene Markku.
Ma la sabbia è così onnipresente come immaginiamo?
Secondo un recente studio condotto in Olanda potrebbe non essere così: la domanda di questo materiale da costruzione è destinata a crescere del 45% nei prossimi 40 anni. La sabbia da costruzione viene in genere estratta da fiumi e laghi e i cosiddetti «pirati della sabbia» contribuiscono ad accelerare la perdita di questo materiale dagli ecosistemi.
La Polar Night Energy sostiene di aver trovato una soluzione nella pietra ollare frantumata. La pietra ollare è un materiale litico di colore verde scuro, usato comunemente nella produzione piastre per il barbecue e si tratta di un materiale sostenibile.
Ma le sfide rimangono. Lo sviluppo di questa tecnologia su larga scala significa implementare di molto la ricerca e lo sviluppo riguardo l’energia. Il ruolo degli investimenti governativi (ma anche privati) sarà quindi fondamentale per superare tutte le barriere e portare avanti l’innovativo progetto per l’adozione di questa tecnica potenzialmente rivoluzionaria.
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