La scorta di Fico e quando Grillo faceva la ramanzina a Monti

Alessandro Cipolla

24 Aprile 2018 - 10:19

Un’ingente scorta ha accompagnato Roberto Fico dal Quirinale a Palazzo Chigi: a differenza del 2013 con Mario Monti, Beppe Grillo ora non si scandalizza.

La scorta di Fico e quando Grillo faceva la ramanzina a Monti

Roberto Fico batte Mario Monti 28 a 15, con buona pace di Beppe Grillo che questa volta volta mantiene silente il proprio blog sul tema. La passeggiata del Presidente della Camera dal Quirinale verso Palazzo Chigi sta infatti provocando ironie e polemiche a causa del vasto stuolo di carabinieri e uomini della scorta al seguito.

Dopo l’esordio a Montecitorio in bus ora Fico ha scelto di spostarsi a piedi: mentre nel 2013 Grillo fu molto critico verso la scorta di Monti appena sceso da un treno, tutto appare normale ora ai pentastellati.

La scorta di Fico

Con ogni probabilità l’esperienza a bordo della linea 85 non è piaciuta molto a Roberto Fico. Dopo aver scelto il bus per recarsi alla Camera nel suo primo giorno da Presidente, il grillino ora sembrerebbe preferire muoversi a piedi complici le belle giornate o forse a causa del pessimo stato di salute del servizio pubblico capitolino in termini di mobilità.

Fatto sta che, dopo aver ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella l’incarico di un mandato esplorativo per sondare la possibilità di un governo 5 Stelle-PD, Fico ha deciso di fare visita al premier Gentiloni raggiungendo a piedi Palazzo Chigi dal Quirinale.

Una passeggiata di circa 800 metri che ha visto il Presidente della Camera muoversi protetto da un cordone di 20 carabinieri che, tenendosi per mano per mantenere la linea compatta, facevano da apripista.

Roberto Fico così, con vicini anche gli 8 uomini della sua scorta, ha potuto raggiungere Gentiloni in tutta sicurezza e celerità, evitando così facendo una possibile ressa di curiosi e sostenitori.

In totale quindi 28 uomini sono stati impegnati per lo spostamento della terza carica dello Stato, quasi il doppio dei 15 utilizzati da Mario Monti nel 2013 una volta sceso da un Frecciarossa che da Roma lo aveva portato a Milano.

Le immagini che immortalavano l’ex premier fecero scattare le proteste di Beppe Grillo, che dal blog con la sua proverbiale vis polemica si interrogava su quanto costasse ai cittadini la scorta al seguito di Monti.

Meglio un’auto blu?

Con ogni probabilità fare le pulci ai costi per le scorte dei politici è un passatempo che non interessa più a Beppe Grillo. Nel suo blog infatti si parla di mobilità pubblica senza nessuna indignazione per il cospicuo schieramento di uomini a seguito di Fico.

Naturalmente è necessario garantire la sicurezza della terza carica dello Stato ma, per semplificare gli spostamenti e magari risparmiare qualche soldino, fosse era più semplice per Roberto Fico come sottolineato da Sergio Rizzo su La Repubblica utilizzare un’auto blu.

Anche se quella per lo sforbiciamento delle auto blu è una battaglia, più che giusta, da tempo intrapresa dal Movimento 5 Stelle, non sarebbe uno scandalo se il Presidente della Camera ne utilizzasse una quando è necessario.

Di sicuro ai cittadini verrebbe a costare meno dei 28 uomini impegnati a fargli percorrere 800 metri a piedi. Oppure potrebbe prendere il bus (se passa) come già fatto, magari evitando poi di farsi rendicontare il costo del biglietto (pari a 1,5 euro a corsa) come fatto nella scorsa legislatura.

Con il suo insediamento a Montecitorio per prima cosa Roberto Fico ha annunciato il suo impegno per l’abolizione dei vitalizi. Un primo segnale contro la “casta” che i tempi ora stanno per cambiare. Per la razionalizzazione delle scorte ai politici invece sembrerebbe che ancora non sia giunto il momento per intervenire.

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