Scuola: 1,3 miliardi con il nuovo decreto. A cosa serviranno?

Teresa Maddonni

23/07/2020

Per la scuola arrivano ulteriori soldi: 1,3 miliardi con il terzo scostamento di Bilancio per il nuovo decreto di agosto. Cerchiamo di capire a cosa serviranno sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalla ministra Azzolina.

Scuola: 1,3 miliardi con il nuovo decreto. A cosa serviranno?

Per la scuola arrivano 1,3 miliardi che dovrebbero entrare nel nuovo decreto ormai definito di agosto.

Al termine della giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scostamento di Bilancio di 25 miliardi che dovrebbe garantire nuove misure che saranno contenute nella manovra al culmine dell’estete.

I soldi serviranno a finanziare per esempio il prolungamento della cassa integrazione ed eventuali incentivi per le aziende che vi rinunceranno.

Una parte, 1,3 miliardi di euro, andranno alla scuola che aggiungendosi a quelli già previsti diventano 2,9 miliardi per settembre.

Intanto il Parlamento dovrà votare per lo scostamento di Bilancio già dal 29 luglio prossimo. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina impegnata nel suo tour estivo tra le scuole italiane, dopo il tavolo regionale delle Marche, ha salutato con entusiasmo la decisione dell’ulteriore miliardo per la scuola. Vediamo a cosa serviranno.

Scuola, 1,3 miliardi in arrivo: a cosa serviranno?

La scuola di settembre si prepara così a ricevere 1,3 miliardi di euro ulteriori, ma a cosa serviranno? La ministra Azzolina non è entrata nel dettaglio in merito quando ha commentato l’arrivo degli 1,3 miliardi di euro in più per la scuola per il prossimo anno scolastico e che diventeranno quindi quasi 3.

Più volte ha parlato della necessità, specie alla luce delle nuove norme anti-contagio, di investimenti; basta guardare all’annunciato acquisto di 3 milioni di banchi anche innovativi con l’avviso di gara pubblica europea.

In particolare la ministra ha spiegato al tavolo nelle Marche e anche su Facebook che lo scostamento di Bilancio con i soldi per la scuola servirà principalmente a risolvere la questione degli organici. Ha pertanto dichiarato:

“Con gli ulteriori 1,3 miliardi di euro che arriveranno dallo scostamento di bilancio ci permetteranno di dare risposte concrete, soprattutto sulla questione degli organici. In vista della ripresa dell’anno scolastico, a settembre, saranno dunque disponibili 2,9 miliardi di euro.”

E ha ribadito il medesimo concetto sulla sua pagina Facebook. Quindi più soldi in vista dell’aumento di personale e per gli spazi scolastici. Non solo, per la scuola di settembre potrebbe esserci anche una novità per gli ATA.

Scuola: proroga smart working per ATA?

Per la scuola di settembre potrebbe anche esservi una proroga dello smart working per gli amministrativi ATA. Usiamo il condizionale dal momento che in questa fase nulla è certo e anche il governo ancora non ha deciso se in vista dell’imminente scadenza dello stato di emergenza il 31 luglio, questo verrà prorogato fino alla fine di ottobre se non fino alla fine dell’anno.

Se per i dipendenti privati c’è una possibilità che con la proroga dello stato di emergenza venga anche prolungato il ricorso allo smart working, per i dipendenti pubblici è quasi una certezza dal momento che le disposizioni in merito puntano a un suo incentivo.

Non a caso il decreto Rilancio convertito nella legge 77/2020 è stato modificato e il ricorso allo smart working nella PA è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020 e a partire dal 1° gennaio 2021 verrà ulteriormente incrementato. Viene inoltre introdotto il POLA (Piano organizzativo per il lavoro agile).

Pertanto i dipendenti che svolgono delle attività che possono essere eseguite tranquillamente da remoto continueranno nella misura del 50%, mentre con il POLA dal 1° gennaio 2021 la percentuale salirà al 60%.

La proroga dello smart working potrebbe anche riguardare quindi il personale ATA della scuola, in ogni caso, come ha sottolineato la ministra della PA Fabiana Dadone, potranno essere i dirigenti scolastici a decidere tenendo presente che vi sono delle mansioni che possono essere tranquillamente svolte da remoto.

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