Scuola, nuovo sciopero il 15 novembre: chi partecipa e perché

Teresa Maddonni

11 Novembre 2024 - 20:13

Nuovo sciopero della scuola il prossimo venerdì 15 novembre proclamato questa volta da Anief. Manifestazione anche nel pomeriggio davanti al Mim. Ecco chi partecipa e motivazioni.

Scuola, nuovo sciopero il 15 novembre: chi partecipa e perché

Proclamato un nuovo sciopero della scuola per il prossimo venerdì 15 novembre; a farlo questa volta è il sindacato Anief rappresentativo degli insegnanti e del personale Ata.

L’ultimo sciopero della scuola si è svolto lo scorso 31 ottobre e in quell’occasione era stato proclamato dalla Flc Cgil con una manifestazione tenutasi davanti alla sede del ministero dell’Istruzione e del Merito in viale Trastevere a Roma. Ma chi partecipa allo sciopero del 15 novembre e quali sono le motivazioni della protesta?

A partecipare non saranno soltanto i docenti, ma anche il personale educativo e il personale Ata aderente. Per la stessa giornata del 15 novembre, oltre allo sciopero di Anief, è stato proclamato anche uno sciopero generale nella regione Lombardia e una manifestazione degli idonei del concorso scuola Pnrr 2023 è prevista nel pomeriggio nella Capitale. Vediamo allora chi partecipa allo sciopero del 15 novembre e perché.

Scuola, nuovo sciopero il 15 novembre insegnanti e personale Ata: motivazioni

Come comunicato dal Mim in una recente nota lo sciopero del 15 novembre riguarderà l’intera giornata e interesserà il personale docente, Ata ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative, assunto a tempo determinato e indeterminato. Il ministero ha annunciato che per la stessa giornata è stato proclamato da Adl Cobas e Rete di azione unitaria per l’inclusione uno sciopero generale regionale del personale del Comparto Istruzione e Ricerca della Lombardia. Le motivazioni dello sciopero del 15 novembre sono state comunicate dallo stesso sindacato Anief anche attraverso le parole del presidente Marcello Pacifico:

La scuola italiana è sempre più precaria – ha dichiarato – Il 24% (284.385) nel 2022 aveva un contratto al 30 giugno o 31 agosto, il 100% in più rispetto al 2015, lo stesso numero del personale stabile tagliato dal 2001 (143 mila unità)”.

Lo Stato italiano – ha aggiunto– nonostante una precisa procedura di infrazione, ha ridotto l’organico di ruolo e ha raddoppiato l’organico a tempo determinato perpetrato l’abuso dei contratti a termine. Ha nel contempo innalzato l’età media degli insegnanti e del personale amministrativo superando persino la quota del 50% dell’organico over 50. È chiaro ed evidente che bisogna rivedere le regole sulle finestre d’uscita del personale scolastico che spesso ha titoli universitari che non sono riscattati per gli onerosi costi nonostante siano necessari per accedere e svolgere la professione. Per il personale delle forze armate vige il riscatto gratuito come una finestra che permette a 60 anni di andare in pensione.

Le ragioni dello sciopero del 15 novembre più nel dettaglio sono:

  • la stabilizzazione degli idonei dei precedenti concorsi come quelli dell’ultimo concorso Pnrr per non disperdere risorse già selezionate dallo Stat;
  • doppio canale anche i precari delle Gae e delle Gps, nella garanzia del rispetto del merito per non disperdere l’esperienza dimostrata in anni di sevizio;
  • il diritto degli idonei a essere assunti in ruolo o riconosciuti abilitati;
  • stabilizzazione di 400 mila precari con più di tre anni di servizio che continuano a essere chiamati con contratti al 30 giugno.

Scuola, nuovo sciopero il 15 novembre: manifestazione davanti al Mim

E per lo stesso 15 novembre anche gli idonei del concorso scuola 2023 che non hanno una graduatoria di merito a esaurimento si stanno organizzando per una manifestazione davanti alla sede del Mim in viale Trastevere.

Le motivazioni degli idonei sono le stesse che hanno accompagnato la precedente manifestazione del 27 settembre. I docenti risultati idonei senza graduatoria, infatti, a breve si ritroveranno a dover sostenere un nuovo concorso scuola annunciato da Valditara, ma di fatto già superato. Si tratta di sostenere le stesse prove a distanza di pochi mesi dalle precedenti (per molte classi di concorso le prove si sono concluse da poco o si stanno ancora svolgendo), per questo chiedono il riconoscimento del merito mostrato. Chiedono ancora una volta dignità e trasparenza da parte del ministero,un appello questo che non sappiamo se sarà ascoltato.

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