Rientro in classe a settembre: le Regioni propongono le loro regole al MIUR. Niente mascherina (salvo eccezioni), distanza di due metri in classe.
Regole per il rientro in classe: mentre il MIUR sta definendo le linee guida (con la possibilità ci possano essere regole differenti a seconda degli scenari), le Regioni - insieme alle Province autonome - hanno stilato un documento con delle indicazioni riguardo alla ripresa delle lezioni in presenza. Le Regioni, riunite in conferenza, hanno deciso alcune regole che sarebbero ideali per la riapertura delle scuole e le hanno già inviate al MIUR per una valutazione preliminare.
D’altronde queste sono settimane molto importanti per il futuro della scuola, visto che verrà deciso come sarà il rientro in classe a settembre. Le Regioni - alcune delle quali non concordano con le linee guida dettate dal comitato tecnico scientifico - hanno deciso di fare la loro proposta, spiegando al Ministero dell’Istruzione come dovrebbe essere, secondo loro, la riapertura delle scuole.
Quindi, in attesa che il MIUR sciolga le riserve a riguardo (sembra che le indicazioni ufficiali saranno rese note la prossima settimana), le Regioni hanno descritto la loro idea di scuola.
Vediamo quali sono queste regole e se otterranno il consenso degli addetti ai lavori, molti dei quali - come conferma il nostro sondaggio - sono piuttosto scettici riguardo alla possibilità che alcune regole possano essere adottate nella scuola.
Rientro in classe: le regole proposte dalle Regioni
In primis, le Regioni si dicono contrarie all’obbligo della mascherina in aula; un’indicazione contenuta nelle linee guida del comitato tecnico scientifico e che il MIUR sembra voler adottare solamente in quelle zone che a settembre avranno ancora dei contagi da COVID-19.
Ebbene, secondo le indicazioni delle Regioni, la mascherina dovrebbe essere utilizzata solamente al momento delle operazioni di ingresso ed uscita, nonché quando ci si trova negli spazi comuni della scuola.
All’interno delle classi, però, bisognerà mantenere il distanziamento sociale: due metri quadrati di spazio individuale per ogni alunni. E questo crea il problema della riduzione del numero degli studenti per classe, visto che difficilmente si trovano aule sufficientemente ampie da permettere di far mantenere le distanze ad un numero di alunni che supera le 25 unità.
Neppure gli insegnanti dovranno indossare la mascherina in classe: questi, però, dovranno restare in cattedra senza avvicinarsi ai banchi, neppure durante le verifiche. Ma attenzione: la mascherina sarà comunque obbligatoria per tutti in quelle classi in cui si trovano oggetti immunodepressi.
La ricreazione si farà in classe e gli studenti dovranno restare seduti al banco. Questa però potrebbe durare per qualche minuto in più, così da dare il tempo sufficiente per rilassarsi. Inoltre, al momento della pausa sarà obbligatorio l’uso della mascherina.
Sarà importante la pulizia delle aule: le superfici dovranno essere igienizzate di frequente, mentre saranno gli insegnanti a provvedere alla disinfezione della cattedra e degli oggetti prima di consegnare la classe al docente successivo.
Per il rientro in classe serve più personale
C’è una criticità riguardo al rientro in classe che le Regioni - così come i Dirigenti Scolastici - hanno fatto presente al MIUR: la carenza di personale.
Le Regioni, infatti, hanno fatto notare al Ministero dell’Istruzione che “il personale è insufficiente rispetto alla gestione di orari più ampi e con maggiore necessità di controllo e vigilanza soprattutto all’entrata e uscita e negli spostamenti”. Per questo motivo occorrerà, se davvero si vuole garantire un rientro in classe nel pieno rispetto delle regole, implementare le dotazioni, in particolare per il personale ATA.
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