E stato indetto uno sciopero generale per il 26 maggio 2023. Diversi i settori coinvolti, anche Scuola e Ricerca. Le scuole resteranno chiuse? Ecco cosa sappiamo.
Le scuole potrebbero restare chiuse il 26 maggio. Il motivo: lo sciopero generale indetto da Usb e Fisi. Il registro ufficiale del ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato, in data 19 maggio 2023 la conferma dello sciopero generale indetto per il 26 maggio 2023 per il comparto Istruzione e Ricerca. È quindi previsto per l’intera giornata del 26 maggio uno sciopero generale programmato dalla confederazione Usb (Unione sindacale di base) e Fisi, Federazione italiana sindacati Intercategoriali, ma le scuole potrebbero non restare chiuse.
Lo sciopero indetto da Usb è uno sciopero generale chiamato per fare fronte comune contro le decisioni prese dal governo Meloni a discapito delle fasce più povere e deboli del Paese. Tra le motivazioni il mancato adeguamento degli stipendi dell’ultimi trent’anni, la richiesta di un abbassamento dell’orario di lavoro, la critica al sistema pensionistico e in generale all’andamento negativo dei servizi pubblici.
Sono coinvolte tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici del Paese, dai braccianti agli operai, dai trasporti alle scuole. Lo sciopero generale si svolgerà in diverse zone di incontro su tutto il territorio, da Torino a Cagliari. Le scuole potrebbero non restare chiuse il 26 maggio, perché l’Unione sindacale di base rappresenta lo 0,82% dei lavoratori e delle lavoratrici del settore scolastico.
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Sciopero Usb: scuole chiuse o aperte il 26 maggio
Venerdì 26 maggio 2023 è previsto uno sciopero generale che coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati. La protesta è stata indetta dalla confederazione Usb e ha subito accolto l’adesione di Usb Ps e Fisi. A rischio disagio sono tutti i settori, dai trasporti agli uffici, fino alla scuola. Si potrebbero infatti verificare condizioni di disagio e di non continuità e regolarità del funzionamento dei servizi di trasporto e scolastici.
Le scuole però non resteranno chiuse il 26 maggio e questo perché l’Unione sindacale di base rappresenta meno dell’1% dei lavoratori e delle lavoratrici del settore scolastico. Le scuole, informate per tempo dello sciopero, potrebbero aver organizzato sostituzioni e attività alternative per garantire la presenza scolastica e l’erogazione dei servizi e delle prestazioni degli uffici all’interno delle strutture.
Il settore più a rischio di chiusura è quello dell’infanzia, con asili nido e scuole materne che potrebbero restare effettivamente chiuse a causa dello sciopero generale del 26 maggio 2023.
Sciopero generale 26 maggio: richieste dei lavoratori e luoghi di incontro
Lo sciopero generale del 26 maggio ha alla base una sfida alle decisioni prese dal governo Meloni. Tra le richieste dei lavoratori un aumento dello stipendio mensile per adeguarsi al ritmo europeo, la stabilizzazione dei precari e la rivendicazione della dignità di lavoratori e lavoratrici.
Gli appuntamento per lo sciopero generale del 26 maggio si terranno a:
- Torino – sede regionale Rai, via Verdi – ore 9,30
- Genova – Varco Etiopia – ore 9,30
- Milano – Università Statale, via del Perdono – ore 10
- Bolzano - presidio TPL - ore 9,30
- Verona - Outlet Calzedonia, via Spinetti 1 - ore 9,30 e a via dei Carmelitani Scalzi - ore 15
- Trieste – piazza della Borsa – ore 9,30
- Bologna – Regione Emilia Romagna – ore 14,30
- Firenze – Ragioneria dello Stato, via Giuseppe Verdi 24 – ore 10
- Livorno – Rotatoria Ponte Genova – ore 6
- Pisa – piazza XX Settembre – ore 9
- Ancona – piazza Roma – ore 11
- Ascoli Piceno – Prefettura, piazza Simonetti – ore 10,30
- Perugia – Palazzo regionale, via Italia, ore 10
- Roma – largo Ataturk – ore 10, anche a Legacoop, via Guattani 9 – ore 14, a Outlet Castel Romano – ore 15 e infine al Ministero della Salute, lungotevere Ripa – ore 16
- Pescara – Regione Abruzzo, piazza Unione – ore 9,30
- Campobasso – Prefettura, piazza Gabriele Pepe - ore 10
- Napoli – piazza del Gesù - ore 9,30
- Bari – piazza Carabellese – ore 10
- Taranto – Prefettura, via Anfiteatro – ore 10
- Matera – Prefettura, piazza Mario Pagano – ore 10,30
- Catanzaro – Prefettura, piazza Luigi Rossi – ore 10
- Reggio Calabria – piazza Italia – ore 10
- Palermo – piazza Marina – ore 10
- Cagliari – Consiglio regionale, via Roma – ore 10
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